“Papa Leone XIII beveva Vin Mariani a fine ‘800”, il “tonico” con foglie di cocaina infuse nel vino rosso di Bordeaux di cui era amante il Pontefice

Il Vin Mariani nacque nel 1863 grazie all’intuizione del chimico e farmacista corso Angelo Mariani, che ideò un "tonico energizzante" a base di foglie di coca infuse nel vino di Bordeaux

Alla fine dell’Ottocento, tra le corti reali, i salotti letterari e perfino i Sacri Palazzi del Vaticano, circolava una bevanda tanto discussa quanto amata: il Vin Mariani, un “tonicoa base di vino di Bordeaux infuso con foglie di cocaina. Lontano anni luce dai canoni odierni di sobrietà ecclesiastica, Papa Leone XIII, tra i più longevi della storia, ne fu un appassionato estimatore al punto da prestare il proprio volto per una delle prime forme di pubblicità commerciale del tempo.

Il Vin Mariani “tonico” a base di vino rosso di Bordeaux e foglie di cocaina, Papa Leone XIII sulla pubblicità

Il Vin Mariani nacque nel 1863 grazie all’intuizione del chimico e farmacista corso Angelo Mariani, che ideò un "tonico energizzante" destinato a far discutere. La formula originale prevedeva la macerazione di foglie di coca nel vino, estraendo così la cocaina, allora non ancora soggetta a restrizioni. Ogni bottiglia conteneva una significativa dose della sostanza psicoattiva, insieme a zucchero e alcool, generando un effetto euforizzante e stimolante che conquistò un pubblico vastissimo, dall'élite europea alla nobiltà vaticana.

A quel tempo, l’utilizzo medico e ricreativo della cocaina era considerato legittimo, e il Vin Mariani era raccomandato per combattere affaticamento, depressione, influenza e altri disturbi. Tra gli entusiasti bevitori figuravano personaggi del calibro di Jules Verne, Thomas Edison, Emile Zola, lo Zar di Russia e la soprano Adelina Patti. Ma fu proprio il pontefice Leone XIII, morto nel 1903 all’età di 93 anni, a legare indissolubilmente il suo nome a questa bevanda.

Secondo le cronache dell’epoca, Leone XIII non solo premiò Mariani con una medaglia d’oro per “i benefici apportati all’umanità”, ma si dice che portasse sempre con sé una fiaschetta del tonico, utilizzandolo nei momenti di stanchezza. Il clamoroso endorsement papale portò alla realizzazione di manifesti pubblicitari con il volto del Papa, accompagnati da citazioni entusiastiche sul Vin Mariani. Un evento straordinario che fa di Leone XIII il primo papa della storia ad aver prestato la propria immagine per fini commerciali.

Anche i suoi successori, Benedetto XV e Pio X, furono tanto colpiti dal prodotto da conferire a Mariani altre 2 medaglie d’oro, simbolo del grande successo e della popolarità senza precedenti della bevanda.

Il Vin Mariani non fu solo una moda passeggera: divenne un fenomeno culturale globale, anticipando persino la Coca-Cola, che nella sua prima versione conteneva anch’essa estratti di coca. Ma con l’arrivo del XX secolo, il vento cominciò a cambiare. Le nuove leggi proibizioniste negli Stati Uniti e le crescenti preoccupazioni sanitarie legate all’abuso di cocaina portarono al progressivo divieto di importazione e commercializzazione del "tonico".

A causa della stretta legislativa anche in Europa, il Vin Mariani venne definitivamente messo al bando. Oggi esistono versioni legali della bevanda, prive degli effetti psicoattivi della coca, ma la leggenda del vino che stimolava i potenti resta viva nei libri di storia.