Addio a Nino Marazzita, morto a 87 anni dopo “lunga malattia” l’avvocato penalista dei grandi gialli italiani, dal massacro del circeo al caso Moro
Aveva fatto della toga uno strumento non solo di difesa, ma anche di inchiesta, impegno civile e racconto pubblico
Nino Marazzita, uno dei più celebri avvocati penalisti italiani, è morto all’età di 87 anni nella sua casa di Roma, dopo aver lottato a “lungo contro una malattia” che ha affrontato — come ha ricordato il figlio Giuseppe — “con la grinta di sempre”. Fu il legale nei grandi gialli italiani, dal massacro del circeo al caso Moro.
Addio all’avvocato Nino Marazzita, fu legale penalista nei grandi casi di cronaca italiani, da Pacciani al caso Aldo Moro
Nato a Palmi, in provincia di Reggio Calabria, Marazzita viveva da decenni nella capitale, dove aveva fondato il suo studio nel quartiere di Collina Fleming. Era molto più di un semplice avvocato: la sua figura ha segnato mezzo secolo di storia giudiziaria italiana, spesso incrociando casi emblematici e oscuri della cronaca nazionale.
La carriera forense di Marazzita iniziò nel 1966 e da allora fu protagonista di molti dei casi più controversi e complessi del nostro Paese. Fu legale di Pietro Pacciani, sospettato come “mostro di Firenze”, ma anche avvocato della famiglia di Rosaria Lopez, vittima del massacro del Circeo nel 1975, uno dei simboli più tragici della violenza misogina in Italia. Parte civile nel processo per l’omicidio di Pier Paolo Pasolini, fu inoltre al fianco di Eleonora Moro nel tentativo di far luce sul sequestro e l'assassinio del marito, lo statista Aldo Moro, per mano delle Brigate Rosse.
Anche Donato Bilancia, autore di una lunga scia di delitti tra Liguria e Piemonte, ebbe Marazzita come difensore. L’avvocato non si è mai sottratto ai casi difficili, mettendo sempre al centro la persona, i diritti, e la ricerca della verità.
Accanto alla carriera nei tribunali, Marazzita ha saputo parlare di giustizia anche al di fuori delle aule, diventando una figura nota al pubblico televisivo. Per anni ha condotto su Rai2 la rubrica "L’Avvocato risponde" e ha fatto parte del cast dei programmi “Forum” e “Lo sportello di Forum” fino al 2019. Era anche editorialista e collaboratore di testate come Detective & Crime e Polizia e Democrazia, nonché direttore della rivista L’eloquenza, fondata dal suo maestro Giuseppe Sotgiu.
Negli ultimi anni, Marazzita si era avvicinato con particolare passione ai misteri irrisolti. Emblematica la sua partecipazione, nel 2014, al documentario di LA7 Fuoco amico – La storia di Davide Cervia, un caso oscuro mai chiarito. Il suo era un approccio quasi da investigatore: non si accontentava della verosimiglianza, ma cercava la verità, anche quando sembrava sepolta o scomoda. Una curiosità e una determinazione che ha trasmesso al figlio Giuseppe, anch’egli avvocato.
“Lascia un grande vuoto – ha scritto Giuseppe Marazzita su Facebook – insieme al ricordo indelebile della sua intelligenza, della sua ironia, della sua grande umanità e della sua dolcezza”. L’eredità di Nino Marazzita va ben oltre le sentenze o i casi seguiti: è quella di un uomo che ha saputo dare dignità pubblica al mestiere dell’avvocato, facendo della toga un simbolo di responsabilità verso la società.