Ponte Morandi, i pm: "Ex ceo di Atlantia Castellucci e il suo fedelissimo ex capo manutenzioni Aspi Donferri Mitelli puntavano solo ai risparmi"
"Donferri è stato il principale e più fedele interprete della politica manutentiva di Castellucci (ex ceo di Atlantia, ndr), basata sul rinvio sistematico e sulla riduzione dei costi, le due vere parole d’ordine della filosofia gestionale di Aspi", scrivono i pm
La nuova memoria dei pm in merito alla strage del ponte Morandi prende in esame il ruolo dell'ex capo manutenzione Aspi (Autostrade per l'Italia) Donferri Mitelli: "Negli anni in cui ha ricoperto incarichi apicali, Donferri è stato il principale e più fedele interprete della politica manutentiva di Castellucci (ex ceo di Autostrade e Atlantia, ndr), basata sul rinvio sistematico e sulla riduzione dei costi, le due vere parole d’ordine della filosofia gestionale di Aspi".
Ponte Morandi, i pm: "Ex capo manutenzioni Aspi Donferri Mitelli fedelissimo di Castellucci, puntavano solo ai risparmi"
Così i pubblici ministeri Walter Cotugno e Marco Airoldi in merito al ruolo di Donferri Mitelli, direttore delle manutenzioni di Aspi fino a pochi mesi dopo il crollo del ponte Morandi che provocò la morte di 43 persone ed uno dei principali imputati in merito al caso.
Nella memoria di quasi 6mila pagine, i pm dedicano spazio anche a delle intercettazioni del dirigente: "Io devo dà garanzia all’amministratore delegato, ai consiglieri... tra l’altro sò entrati i tedeschi... sò entrati i cinesi... e noi stiamo dicendo a tutti che le opere d’arte non sò critiche... cioè i tedeschi hanno detto che qua non si tocca niente, vogliono essere garantiti tutto l’utile...".
Nella memoria è scritto il perché in attesa dei sempre rinviati interventi di rinforzo sul ponte, non siano mai state prese decisioni drastiche: "Una cosa è far vedere che si mette in cantiere con calma un intervento locale che serve ad allungare la vita utile del ponte sino alla fine della concessione. Altra cosa è interdire la circolazione, comunicando urbi et orbi che il ponte Morandi è a pericolo di crollo, o comunque tanto malridotto da dover intervenire in via di urgenza. Questa cosa non si può fare".
Per la Procura ci sono molteplici elementi per dimostrare "la piena consapevolezza di Donferri... delle criticità del ponte evidenziate dal progetto e la sua volontà di occultarle". E torna ancora a galla una registrazione dell'ex capo manutenzione: "Perché io qua nel nove e dieci (il numero delle pile, ndr) non c’ho il controllo diretto di quello che accade ... non lo so!". Così "a prescindere dal fatto che Donferri parli in generale o faccia riferimento all’impossibilità di controllare le condizioni dei cavi... dentro questa frase c’è tutto il processo".