Omicidio-suicidio a Modena, padre avvelena moglie malata e figlio disabile e si toglie la vita, ritrovati i 3 cadaveri in un appartamento

Prima di togliersi la vita, il padre Carlo ha avvelenato la moglie Claudia, malata da tempo, e il figlio disabile Stefano. Ritrovati dal fratello dell’uomo i 3 cadaveri nell’appartamento

3 cadaveri sono stati rinvenuti all’interno di un appartamento situato in una palazzina con più unità abitative nella zona residenziale di strada Pomposiana, alla periferia di Modena. Le vittime sono un uomo anziano, sua moglie gravemente malata e il loro figlio cinquantenne disabile. L’ipotesi più accreditata dagli inquirenti è quella dell’omicidio-suicidio: il padre avrebbe avvelenato la moglie e il figlio prima di togliersi la vita.

Papà avvelena moglie malata e figlio disabile prima di togliersi la vita, i 3 cadaveri ritrovati dal fratello dell’uomo

Secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri, intervenuti sul posto insieme al reparto scientifico per i rilievi del caso, sarebbe stato il padre, Carlo, a compiere l’estremo gesto: avrebbe avvelenato la moglie Claudia, costretta a letto da tempo, e il figlio Stefano, affetto da una grave disabilità e costretto in carrozzina, prima di togliersi la vita.

A scoprire i corpi, riversi in camere separate all’interno dell’abitazione, è stato il fratello dell’uomo, che da tempo non riusciva a mettersi in contatto con i familiari. Una volta entrato in casa, l’uomo ha immediatamente lanciato l’allarme. Purtroppo, all’arrivo dei soccorsi, per i 3 non c’era più nulla da fare.

Gli investigatori mantengono il massimo riserbo, ma trapelano dettagli che delineano un quadro di sofferenza prolungata e isolamento. La donna, secondo quanto riferito da fonti investigative, necessitava di cure costanti e si prendeva quotidianamente cura del figlio, in una situazione familiare resa sempre più complessa dalla malattia e dalla disabilità.

La Procura ha aperto un’inchiesta per far luce sull’esatta dinamica dei fatti e stabilire con certezza le cause del decesso. Al momento, la pista dell’avvelenamento resta quella più accreditata, ma sarà l'autopsia a fornire conferme definitive.

La comunità locale è sotto shock. "Una famiglia riservata, mai un segno di disagio", riferisce un vicino.