Parolin contro Tagle: la vera sfida per il dopo Bergoglio - RETROSCENA ESCLUSIVO

Nelle prime congregazioni generali si delinea la corsa al soglio di Pietro. Fonti riservate rivelano i due nomi forti in campo, tra diplomazie sotterranee e strategie globali

Dietro le porte chiuse delle prime congregazioni generali, tra i cardinali si comincia a delineare il profilo del prossimo Papa. E se ufficialmente si parla di "preghiera e discernimento", in realtà la macchina elettorale è già in moto. A quanto risulta da fonti riservate, la sfida vera — quella che tiene banco nei corridoi del Collegio cardinalizio — è tra due nomi: Pietro Parolin e Luis Antonio Tagle.

"È una partita che si gioca sul filo della continuità e della proiezione globale della Chiesa", spiega un porporato europeo, che chiede l’anonimato per non violare il riserbo imposto ai partecipanti. Da una parte c’è il cardinale Parolin, Segretario di Stato vaticano, diplomatico raffinato, volto della curia più esperta. Dall’altra Tagle, filippino, già arcivescovo di Manila, oggi prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, espressione di quella Chiesa asiatica in piena espansione.

Nel gioco delle alleanze, Parolin può contare sull’appoggio di buona parte della curia romana e dei cardinali africani, attratti dalla sua competenza diplomatica e dalla capacità di mediazione. Tagle, invece, gode di un forte consenso tra i cardinali dell’America Latina e dell’Asia, che vedono in lui un segno di rinnovamento e internazionalizzazione.

"La vera incognita sono gli americani", confida un altro cardinale. "Non hanno un candidato forte ma potrebbero fare da ago della bilancia. E in quel caso, potrebbero guardare con favore a Tagle".

Il conclave non è ancora iniziato, ma la geografia dei voti si va definendo. E se è vero che lo Spirito Santo guida le elezioni, è altrettanto vero che le strategie umane hanno il loro peso. "Siamo in una fase delicata", dice un altro porporato. "Molti vogliono evitare uno scontro frontale. Ma la divisione è reale".

Dietro le formule di rito, dunque, si nasconde una competizione silenziosa, fatta di incontri riservati, pranzi discreti, "pizzini" passati sottobanco. Un retroscena che, come sempre, accompagna ogni passaggio epocale della storia della Chiesa.