23 Aprile 2025
Fonte: imagoeconomica
Papa Francesco è stato "imbalsamato temporaneamente" tramite la tecnica della tanatoprassi che era stata usata anche Luciano Pavarotti, scomparso nel 2007, Rosa Carniato Benetton, moglie di Luciano Benetton, Nicole Bulgari, Enzo Jannacci, scomparso nel 2013, poi ancora Pelé, morto nel dicembre 2022, e molti altri. La tanatoprassi serve per posticipare di qualche settimana la decomposizione del corpo, permettendo così la sua esposizione in pubblico per più giorni.
La salma di Papa Francesco resterà esposta nella Basilica di San Pietro a Roma per tre giorni, da mercoledì 23 a venerdì 25 aprile 2025, per permettere ai fedeli di rendere omaggio al Pontefice. Esattamente come accaduto anche per i predecessori di Bergoglio, è stata utilizzata una tecnica specifica per preservare l’aspetto e i tessuti del defunto per un periodo di tempo che va da 10 a 15 giorni. Si tratta della tanatoprassi, una specie di "imbalsamazione temporanea", che diventa necessaria quando il copro deve essere esposto pubblicamente.
La tecnica viene definita, sul portale dell’Init, "un trattamento post-mortem" che "consiste nella cura igienica di conservazione del corpo dopo la morte, ma è soprattutto un trattamento che ha lo scopo di realizzare un processo altamente igienico nel settore funerario e cimiteriale".
Il corpo, nelle ore successive alla morte, subisce una veloce trasformazione: la fuoriuscita di liquidi organici e di vapori nauseanti rendono la veglia funebre più traumatica e, anche, potenzialmente pericolosa. La tanatoprassi serve per evitare tutto questo. Consiste in "un’iniezione nel sistema arterioso di un fluido conservante e da una serie di cure estetiche che consentono di conservare un'immagine integra della persona cara, eliminando così per alcune settimane il processo di decomposizione".
La tanatoprassi è diversa dalla imbalsamazione permanente: la prima, al contrario della seconda, garantisce il "ritorno in polvere del corpo" in un tempo massimo di 10 anni (mentre, normalmente, senza alcun trattamento, ci vogliono circa 40 anni, in alcuni casi anche 80).
La tanatoprassi viene utilizzata anche in medicina legale: bloccando temporaneamente la decomposizione della salma, fissa i tessuti e le lesioni come in una preparazione istologica, permettendo di eseguire più facilmente le indagini. Lo stesso vale nel caso delle riesumazioni rese necessarie dalle indagini giudiziarie: i risultati degli esami sul corpo saranno più attendibili su un cadavere trattato.
La tanatoprassi è stata utilizzata per conservare il corpo di Benedetto XVI, il Papa emerito Joseph Ratzinger, morto il 31 dicembre 2022 a 95 anni, prima dell’esposizione in Vaticano. E' lo stesso procedimento a cui sono state sottoposte anche molte altre personalità di rilievo, dai Papi a personaggi appartenenti al mondo dello spettacolo. Fra loro, Papa Giovanni Paolo II: dopo la sua morte nel 2005, il corpo di Karol Wojtyła è stato sottoposto a tanatoprassi per permettere ai fedeli di rendergli omaggio durante l'esposizione pubblica.
Anche Luciano Pavarotti, scomparso nel 2007, è stato trattato con questa tecnica per preservare il suo corpo durante le cerimonie funebri. Sono stati preservati con tanatoprassi anche i corpi di Rosa Carniato Benetton, moglie di Luciano Benetton, Nicole Bulgari, della storica famiglia famosa per la gioielleria di lusso, Enzo Jannacci, scomparso nel 2013. Ma anche quello di Pelé, morto nel dicembre 2022: il trattamento è stato effettuato per preservare il corpo durante l'esposizione pubblica a Santos, in Brasile, dove migliaia di persone hanno reso omaggio alla leggenda del calcio.
A trattare il corpo di Benedetto XVI con la tanatoprassi è stato un team di medici guidato dal dottor Andrea Fantozzi, presidente dell'Associazione Italiana di Tanatoprassi (Ait) e l'Istituto Nazionale Italiano di tanatoprassi (Init).
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