Chi sarà il nuovo Papa secondo i bookmakers, testa a testa tra Parolin e Tagle, l’italiano quotato a 2.87, il filippino a 3.05

Chi sarà il nuovo Papa? Secondo i bookmakers internazionali in pole position ci sarebbe l’italiano Parolin, seguito da Tagle. Poi Zuppi, Turkson ed infine Erdő

Dopo la morte di Papa Francesco, la Chiesa cattolica si prepara al nuovo Conclave, previsto tra il 6 e il 10 maggio. I 135 cardinali elettori sono chiamati a scegliere il successore di Papa Bergoglio, per cui l'attenzione mediatica e pubblica si sta concentrando sui possibili "papabili". All'estero i bookmakers hanno già stilato le quote sui favoriti: testa a testa tra l’italiano Pietro Parolin e il filippino Luis Antonio Tagle.

Secondo i bookmakers testa a testa tra Parolin e Tagle per l’incarico di nuovo Papa

A dominare le lavagne internazionali delle case di scommesse – da William Hill a Paddy Power, passando per Bet365 e Unibet – è un nome italiano: Pietro Parolin, attuale Segretario di Stato Vaticano, con una quota di 2.87. Parolin rappresenta una figura di equilibrio, con un orientamento moderato-progressista. Apprezzato per le sue doti diplomatiche e per la capacità di mediazione, incarnerebbe una linea di continuità con il pontificato di Francesco, senza però scossoni radicali.

Al secondo posto, con una quota di 3.05, troviamo Luis Antonio Tagle, cardinale filippino e Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione. Chiamato da molti "il Papa Francesco d’Asia", Tagle è noto per il suo carisma, la forte empatia e l’attenzione ai poveri. Il suo profilo risponde all’identikit di una Chiesa sempre più globale, inclusiva e missionaria.

Terzo posto per un altro italiano: Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza Episcopale Italiana. Con una quota di 8.30, Zuppi è apprezzato per il suo impegno per la pace, il dialogo interreligioso e le politiche di inclusione sociale. Anche lui rappresenta l’anima progressista della Chiesa, vicina al cuore del pontificato attuale.

Quarta posizione per Peter Turkson, cardinale ghanese, già Prefetto del Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale. Con una quota di 9.10, Turkson rappresenta una voce importante del continente africano e un punto di riferimento per le tematiche sociali e ambientali.

Infine, con una quota di 9.50, spicca il nome di Péter Erdő, cardinale ungherese e arcivescovo di Esztergom-Budapest. Figura di solida formazione dottrinale, Erdő rappresenterebbe un ritorno a un pontificato di taglio più conservatore, ancorato alla tradizione teologica dell’Europa orientale.