Conclave, che cos'è, l'etimologia dal latino "cum clave", l'origine a Viterbo nel 1270 quando i Cardinali vennero chiusi a chiave: la storia dell'assemblea che eleggerà il nuovo Papa

Conclave deriva dal latino "cum clave", letteralmente "con chiave". L'espressione fa riferimento ad un episodio specifico avvenuto nel 1270 a Viterbo.

Dopo la morte di Papa Francesco i cardinali, riuniti in conclave, dovranno eleggere il suo successore. Ma perché il conclave si chiama così? E da quando si usa farlo? Quanti cardinali sono attesi? Ripercorriamo la storia dell'assemblea dei porporati che dovrà eleggere il successore di Papa Francesco.

Cos'è il Conclave: etimologia della parola e origine della procedura

Conclave deriva dal latino "cum clave", letteralmente "con chiave". L'espressione fa riferimento ad un episodio specifico avvenuto nel 1270 a Viterbo. Dopo la morte di Papa Clemente IV nel 1268, i cardinali dovevano eleggere un nuovo Pontefice e dopo due anni, riuniti a Viterbo, non erano ancora riusciti a trovare un successore. Di fronte a tanto ritardo, i cittadini arrabbiati per la mancanza di una nuova guida spirituale chiusero "cum clave" i prelati nel palazzo papale, lasciandoli a pane e acqua fino a che non avessero trovato una quadra. Dopo qualche mese i cardinali elessero Papa Gregorio X. Nel 1274 la parola "conclave" apparve per la prima volta nel diritto canonico, comparendo nella Costituzione Apostolica "Ubi Periculum", nella quale si stabiliva che i cardinali avrebbero dovuto riunirsi in un'area chiusa e isolata per tutta la durata dell'elezione.

Cos'è il Conclave: come funziona

Il conclave segue dei ritmi e delle tradizioni ben precisi che portano all'elezione del Papa e, dal 1929, anche del Capo di Stato della Città del Vaticano. Entro 15-20 giorni dalla morte del papa, il decano del Collegio dei cardinali, ora il cardinale Giovanni Battista Re, convoca i cardinali a Roma per eleggere il successore. Riuniti nella Cappella Sistina, i porporati giurano in latino e iniziano le votazioni per eleggere il nuovo Papa. Il giuramento prevede il rispetto della Costituzione Apostolica, di non rivelare mai e in alcun modo quello che accade nelle riunioni del Conclave e l'impegno di svolgere fedelmente il ruolo di Papa qualora si venisse eletti. Nella Cappella Sistina entrano solo i cardinali “elettori”, ossia quelli di età inferiore a 80 anni, al momento 138. I cardinali votano in modo segreto, scrivendo il nome del prescelto su una scheda. Dopo ogni voto, le schede elettorali vengono bruciate in una stufa, insieme a un additivo che produce un colore, e il fumo viene rilasciato attraverso un camino che può essere visto da Piazza San Pietro. Se una votazione si conclude senza una maggioranza di due terzi, il fumo è nero, quando si raggiunge una decisione, è bianco. Dopo la 33esima votazione si passa direttamente, e obbligatoriamente, al ballottaggio fra i due cardinali che avranno ricevuto il maggior numero di voti nell'ultimo scrutinio. Anche in questo caso, però, sarà sempre necessaria una maggioranza dei due terzi. I due Cardinali rimasti in lizza, inoltre, non potranno partecipare attivamente al voto. Se per un candidato i voti raggiungono i due terzi dei votanti, l'elezione del Pontefice è canonicamente valida.   

Viterbo, la città al centro dell'Italia

Secondo una leggenda metropolitana, la città di Viterbo fu scelta temporaneamente come sede papale in quanto si trova precisamente al centro della penisola. Leggenda vuole che la città del Lazio sia esattamente al centro, sia per quanto riguarda l'asse Nord-Sud che per quello Est-Ovest.