Mestre, 32enne sequestrata e violentata da tunisino 40enne nell’edificio ex Telecom, Lega: “Al via castrazione chimica per reati simili”

Una donna di 32 anni è stata sequestrata e violentata per 5 giorni nell’ex edificio Telecom. Arrestato un tunisino di 40 anni. Giorgia Andreuzza chiede la “castrazione chimica”

Una donna italiana di 32 anni è stata sequestrata, segregata e violentata per 5 giorni da un tunisino irregolare di 40 anni, nell’ex sede Telecom di Mestre, trasformata ormai in rifugio per clandestini e criminali. L’uomo è stato fermato e si trova ora in carcere. Tuona la Lega con la deputata Giorgia Andreuzza: “Castrazione chimica per reati simili”.

Tunisino 40enne violenta donna di 32 anni, Lega chiede la “castrazione chimica”

A soccorrerla sono stati i sanitari del Suem 118, dopo che la giovane, approfittando di un momento di distrazione del tunisino, è riuscita a fuggire e a chiedere aiuto. Trasportata d’urgenza all’Ospedale dell’Angelo, i medici hanno riscontrato e diagnosticato le violenze subite. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, la polizia locale e i sanitari.

Fermato un cittadino tunisino di 40 anni, irregolare sul territorio italiano, già in carcere. L’uomo sarebbe coinvolto direttamente negli abusi, ma gli inquirenti non escludono che si sia trattato di uno stupro di gruppo.

La donna avrebbe raccontato ai soccorritori di essere entrata nell’edificio insieme all’uomo, che probabilmente conosceva, e di essere poi stata segregata, abusata e trattenuta con la forza. Gli investigatori stanno ricostruendo la vicenda e verificando da quanto tempo la 32enne, che risulta avere una dipendenza da sostanze, si trovasse prigioniera nella struttura.

L’edificio in questione, l’ex Telecom, è da anni rifugio di fortuna per sbandati, spacciatori e clandestini. "Se si sapesse quante persone ci vedo uscire, ogni giorno da lì alle 8 del mattino – indica con una mano l’ex Telecom Maurizio Niero, la cui trattoria si affaccia sull’immobile –. Molte sono ragazze giovanissime, ventenni. Ci vanno a dormire lì dentro".

Durissima la reazione del presidente del Veneto, Luca Zaia: “Questo bollettino criminale è ormai quasi quotidiano. Esorto tutta la comunità civile a fare sempre più squadra per prevenire, anche segnalando situazioni sospette alle forze dell'ordine. Alla donna come a tutte le vittime di questi delitti – dice il governatore – rivolgo la mia totale solidarietà”.

Sferzante anche il commento della deputata veneta della Lega, Giorgia Andreuzza: “Chiediamo l’introduzione della castrazione chimica per chi si macchia di simili reati”.

Una proposta chiara, che riflette l’indignazione crescente di fronte a episodi sempre più brutali, spesso legati alla presenza di soggetti irregolari sul territorio.