Beretta, Enel, bollette choc e le supercazzole...

Januaria Piromallo, Tiare Von Meister

Cominciamo dall’ultima. "Non dica supercazzole", mi sento rispondere cosi’ dal manutentore Daniele che inseguivo da 3 giorni per la revisione annuale della caldaia. Richiedevo un intervento urgente visto che da mesi dal rubinetto del lavandino esce solo acqua calda. Per non incidere ulteriormente  sulle bollette faccia e denti li laviamo nel bidet. Oggetto questo sconosciuto per i francesi, meno male che in Italia lo abbiamo, altrimenti dovevamo farci una doccia per lavarci i denti. 
Supercazzola, oltre al simpatico appellativo d’invenzione di uno straordinario Ugo Tognazzi sul set di “Amici Miei”, Daniele prima mi dà dell’incompetente e poi mi sbatte il telefono in faccia. Gli mando un whatsapp e chiedo il nome del responsabile. Mi manda un numero. Chiamo, é il suo. Poi aggiunge divertito, ahahaha,  sono io il responsabile. Di me stesso.
Circa tre anni fa cambio di caldaia,  passiamo alla Beretta Tower Green, portatrice di green  solo nel nome. E’ di ultimissima generazione, ma consuma tantissimo e malgrado si tratti di una mansarda ( tra l’altro di 60 metri quadrati) non sfrutta i pannelli solari come mi sarei aspettata e  ha un serbatoio/riserva che potrebbe riempire una piscina. E’ costata pure  tantissimo, la bellezza di 4000 euro e  ha occupato lo spazio prezioso del nostro ripostiglio.
Fino ad ora di ecosostenibile ha ben poco.  E mai come adesso l’abuso della parola ci fa venire l’orticaria, perchè spesso non corrisponde un’azione concreta. Lo spiega molto molto bene il saggista Antonio Galdo in un libro documentatissimo: Il Mito Infranto Come la falsa sostenibilità ha reso il mondo piú ingiusto ( Codice Edizioni). Da leggere assolutamente.
Occorre un’altra precisazione, da non confondere con la Pietro Beretta, la fabbrica  di armi da fuoco più antica al mondo fondata da Bartolomeo Beretta nel 1526, e leader sul mercato mondiale.
Ritorno alla Tower  Green Beretta, oltre a essere costosissima, va sempre in blocco. Non sono la sola a pensarla così a leggere le numerose  recensioni a mezza stella su un sito di caldaie.   Lo scrivevo già un anno fa, esattamente il 24 aprile, lo potete cercare on line. Per capirci qualcosa nel libretto delle istruzioni Beretta avrei bisogno di una laurea al Mit: leggo di una caldaia a condensazione predisposta per il solare e dotata di bollitore a doppia serpentina da 200 litri. Sì vabbè, ma mia figlia ha freddo e i termostati segnano in casa 15 gradi, fuori ce ne sono 2. Faccio una videochiamata con l’esperto caldaia Daniele, quello della supercazzola, per intenderci, freccette in alto, freccette in giù, laterali, mi sembra di giocare agli indianini. La caldaia è ancora impallata. Richiamo la manutenzione, arrivano in due, li sento farfugliare fra di loro: “Tu ci capisci qualcosa? Io no…”. Figuriamoci noi.
Con mia figlia Tiare, ideatrice del brand “Use Less”, in sintonia con i tempi, ci diciamo: consumeremo in maniera “smart” almeno  risparmieremo sulla bolletta. Invece la bolletta “tonica" dell’inverno scorso era di 303. Quest’anno é andata peggio, 500 euro. 
Le utenze ci vanno a nozze, Edison, Enel, A2A... piu’ sono big e più trattano gli utenti come i loro under/dog.
Pronto Enel, ho un guasto, ho una dispersione di energia. E mi sbattono il telefono in faccia
Lo leggerete nella seconda puntata.

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