Alto Adige, ok a commissione d’inchiesta “crimini covid,” indagini su mascherine e vaccini, Anderlan: “Conseguenze su società ed economia”

La commissione condurrà un'indagine completa sui crimini legati alla pandemia dal 2020 al 2023. Il consigliere provinciale Wirth Anderlan annuncia indagini su mascherine e vaccini

Approvata in Alto Adige la commissione d’inchiesta sui “crimini del covid” che indagherà sulle misure relative alle mascherine e ai vaccini durante il triennio di pandemia 2020-2023. Il consigliere provinciale di Bolzano Wirth Anderlan ha dichiarato che la gestione della pandemia legata al covid ha generato “conseguenze su società ed economia”.

Approvata in Alto Adige commissione d’inchiesta sulla gestione della pandemia

Dopo mesi di attesa e un primo tentativo andato a vuoto, in Alto Adige prende finalmente forma la commissione d’inchiesta sui cosiddetti “crimini del Covid”. Protagonisti dell’iniziativa: Jürgen Wirth Anderlan e l’avvocatessa Renate Holzeisen, entrambi in prima linea durante la pandemia contro le misure adottate, quali mascherine e obbligo vaccinale. Determinante, stavolta, l’appoggio dell’ex assessore alla Salute Thomas Widmann.

Nel gennaio 2024 la proposta avanzata dalla lista JWA non era riuscita a decollare: solo sette consiglieri avevano apposto la propria firma, troppo pochi per l’approvazione. Ora, ad aprile 2025, l’obiettivo è stato centrato: nove consiglieri provinciali hanno firmato la mozione, rendendo possibile l’avvio dell’inchiesta. Tra loro anche Widmann, all’epoca dei fatti ancora in quota Svp.

Si apre la strada a un'indagine completa sui crimini legati al coronavirus”, ha dichiarato soddisfatto Jürgen Wirth Anderlan. L’ex comandante degli Schützen è stato uno dei volti più noti del movimento no vax e no mask in Alto Adige, accanto a Renate Holzeisen del partito Vita, che ha difeso sin dall’inizio i lavoratori sospesi per essersi rifiutati di vaccinarsi.

La commissione – spiega Wirth Anderlan – ha il compito di condurre un'indagine sulla pandemia dal 2020 al 2023. Ciò include l'identificazione e la valutazione delle misure e l'elaborazione di bilanci e raccomandazioni per crisi future”.

Secondo il promotore dell’iniziativa, le misure messe in atto dalle istituzioni locali – dalla Giunta provinciale al Consiglio, dai Comuni agli organi esecutivi e giudiziari – hanno generato “una vasta gamma di conseguenze sulla società, sulle istituzioni, sui cittadini e sull'economia dell'Alto Adige”.

Oltre a JWA, Vita e Widmann, hanno sostenuto la mozione anche i rappresentanti di Süd-Tiroler Freiheit, Noi Cittadini e Freie Fraktion. Si preannuncia ora un lavoro intenso e delicato: la commissione dovrà passare al setaccio tre anni di gestione della pandemia.