Omicidio Ilaria Sula, si indaga su altri due complici di Mark Samson, il ragazzo dopo il delitto è andato a mangiare una piadina
Due amici del giovane, nati a Roma ma di origini straniere esattamente come Samson, sarebbero stati visti in auto con lui nel punto in cui è stato gettato il corpo
Nuovi risvolti in merito all'omicidio di Ilaria Sula. Si indaga su altri due complici di Mark Samson che l'avrebbero aiutato nel delitto. Due amici del giovane, nati a Roma ma di origini straniere esattamente come Samson, sarebbero stati visti in auto con lui nel punto in cui è stato gettato il corpo. Il 23enne sarebbe stato aiutato nell'occultamento del cadavere. Intanto, nell'ordinanza con cui il gip ha convalidato il fermo, è stato reso noto che dopo aver ucciso la studentessa della Sapienza, il ragazzo filippino è andato a mangiare una piadina con le amiche di Ilaria. "Non si pone alcuno scrupolo nell'inviare messaggi al padre della ragazza, pur sapendo di averla uccisa lui", si legge.
Omicidio Ilaria Sula, si indaga su altri due complici di Mark Samson
Non solo la madre, che come ha confessato, l'ha aiutato a pulire le macchie di sangue. Adesso potrebbero essere coinvolte altre persone in merito all'omicidio di Ilaria Sula. Queste avrebbero aiutato Samson nel delitto: potrebbero trattarsi molto probabilmente di due suoi amici, che l'avrebbero aiutato a buttare il cadavere in un dirupo nel comune di Poli. Lì dove è stato trovato il cadavere della ragazza in una valigia.
Antonella Minunni, giudice per le indagini preliminari, dopo l’udienza di convalida dell’arresto di Mark Samson ha espresso "forti dubbi e perplessità circa il fatto che egli abbia potuto agire da solo". Da questo punto di vista, chi ha già confessato è la madre del 23enne: "L'ho aiutato a pulire casa, a cancellare le tracce di tutto quel sangue".
Il ragazzo dopo il delitto è andato a mangiare una piadina
Nell'ordinanza con cui il gip ha convalidato il fermo, sono stati resi noti alcuni dettagli inquietanti. Dopo il delitto, "Samson ha incontrato una amica di lei, con cui mangia una piadina, parlando di problemi che aveva con Ilaria (che aveva ucciso poco prima), e nello stesso tempo disquisendo di questioni superficiali e banali (come il compleanno del ragazzo dell'amica o i cornetti comprati per una fantomatica ragazza)".
Samson, inoltre, "non si pone alcuno scrupolo nell'inviare al padre della ragazza, pur sapendo di averla uccisa lui, dei messaggi fittiziamente provenienti dalla figlia. Stessa cosa fa con le amiche di lei, fingendosi Ilaria, illudendole che l'amica fosse ancora viva. Colpisce il fatto che fa tutto questo sin da subito". Per il giudice l'impianto accusatorio è "granitico".
Nel corso dell'interrogatorio l'indagato "fa più fatica a riportare il contenuto delle chat che Ilaria ha avuto con altri ragazzi, piuttosto che nel raccontare cosa sia successo la mattina del 26 marzo. La sua sofferenza - scrive il gip - è per 'avere perso una parte di sé, la ragione per cui lui sorrideva e che gli faceva sempre compagnia', oltre al fatto che 'gli amici non avrebbero più visto il Mark di sempre che conoscono tutti' piuttosto che per il dolore per una ragazza di 22 anni che ha perso la vita, a causa sua, unicamente perché voleva fare altre esperienze e conoscenze".