Costa Concordia, Schettino rinuncia alla semilibertà, la nuova legale Carnicelli: "Problemi con l’offerta di lavoro dal Vaticano”
I giudici hanno emesso il provvedimento di non luogo a procedere
Francesco Schettino ha rinunciato alla semilibertà. Il comandante della Costa Concordia, naufragata dopo aver urtato uno scoglio al largo dell'Isola del Giglio nel 2012, doveva presentarsi oggi in aula per l'udienza che avrebbe potuto portare o meno all'uscita diurna dal carcere per lavorare. Il marinaio ha deciso però di rinunciare, in quanto ci sarebbero stati "problemi con l'offerta di lavoro ricevuta dal Vaticano". La richiesta del provvedimento era stata fatta da Schettino tramite la sua ex avvocata, Paola Astarita, nell'ultima udienza del 4 marzo 2025, dopo la quale era stata sollevata dall'incarico; ora la legale dell'ex comandate è Francesca Carnicelli.
Costa Concordia, Schettino rinuncia alla semilibertà
I giudici del Tribunale di Sorveglianza di Roma hanno emesso il provvedimento di non luogo a procede per "carenza di interesse", in quanto Schettino ha rinunciato alla semilibertà dopo un "problema con l'offerta lavorativa che aveva ricevuto". Il lavoro, che gli avrebbe permesso di uscire durante il giorno dal carcere di Rebibbia nel quale è detenuto dal 2017, gli era stato trovato dall'associazione Seconda Chance. Ad accogliere il marinaio sarebbe stata la Fabbrica di San Pietro, ente del Vaticano che si occupa della cura della Basilica; Schettino si sarebbe dovuto occupare in particolare della digitalizzazione di documenti conservati nell'archivio della chiesa di San Pietro, lavoro che aveva già svolto in carcere in merito alle carte sul rapimento di Aldo Moro e sulla strage di Ustica.
L'associazione stessa ha spiegato di non essersi tirata indietro e di essere disponibile per cercare eventualmente un altro impiego all'ex comandante della Costa Concordia. A quanto spiega l'avvocata Carnicelli però, per la precedente offerta di lavoro "non ci sarebbero più le condizioni".
La richiesta di semilibertà di Schettino aveva sollevato alcune critiche da parte dei parenti delle 32 vittime del naufragio della nave da crociera da lui comandata; Vanessa Brolli, sopravvissuta al naufragio, ha dichiarato che "Schettino vivrà il resto dei suoi giorni con addosso il peso di questa
tragedia. Anche se dovesse uscire dal carcere, dovrà convivere con
questa colpa per tutta la vita".