Isola del Cantone, cade un ultraleggero e muore il poliziotto eroe premiato da Mattarella nel 2018
Riccardo Muci aveva salvato decine di persone dall'esplosione di un'autocisterna avvenuta sulla A14. L'altra vittima è l'istruttore di volo Giuseppe Gabbi
Stavano tornando nel Lazio, dove vivevano e lavoravano, Riccardo Muci e Giuseppe Gabbi, le vittime dell'incidente aereo successo ieri pomeriggio nell’entroterra ligure, sulle colline di Isola del Cantone, provincia di Genova, durante il loro ultimo volo. Sono loro le vittime dell’incidente aereo avvenuto mercoledì pomeriggio nei pressi della frazione Montessoro, a pochi chilometri dal confine col Piemonte, dove un ultraleggero si è schiantato e ha preso fuoco senza lasciare scampo ai suoi occupanti.
Riccardo Muci, 38 anni, originario di Copertino in provincia di Lecce, era un sovrintendente della polizia di Stato in servizio a Roma. Il 6 agosto 2018, quando era agente del commissariato Santa Viola, insieme a un collega bloccò il traffico sul raccordo di Bologna, dove un’autocisterna carica di Gpl aveva preso fuoco. Pochi minuti dopo si sarebbe verificata la devastante esplosione che provocò il crollo di un ponte della A14. Lui fu investito in pieno dall’onda d’urto e riportò gravi ustioni. Ma se il bilancio si fermò a una vittima e 145 feriti fu anche grazie alla sua prontezza. Per questo fu nominato cavaliere dell’ordine al merito dal presidente Sergio Mattarella, “per il coraggio e l’altruismo con cui, senza esitazione, si è adoperato per prestare soccorso”. Insieme a lui c’era Giuseppe Gabbi, 64 anni, esperto istruttore della scuola Volare di Campagnano di Roma dove insegnava a pilotare gli ultraleggeri.
Le indagini sull’incidente sono coordinate dal pubblico ministero Paola Calleri che ha aperto un fascicolo e disporrà una consulenza tecnica per capire cosa sia successo. Il velivolo, un Promecc Freccia di ultima generazione, era partito dall’aviosuperficie di Mazzè, nel Torinese, ed era diretto all’aeroporto di Sutri in provincia di Viterbo. Secondo alcune ipotesi i due lo avevano appena acquistato e se lo stavano portando a casa. Sull’Appennino ligure si è consumata la tragedia: l’aeromobile, probabilmente per un malfunzionamento, ha iniziato a perdere quota. Alcuni testimoni lo hanno visto sfiorare le cime degli alberi, poi il boato e le fiamme. Forse il pilota ha tentato un atterraggio d’emergenza, ma la manovra, complice la scarsissima visibilità a causa delle nubi molto basse, non è riuscita.