Imprenditore campano realizza oltre 295mln di euro riciclando soldi degli scissionisti e dei clan dell'area Nord di Napoli, scoperto dalla GdF

L'uomo avrebbe "ripulito" i profitti delle attività illecite dei clan Mallardo, Di Lauro, Scissionisti, Puca, Aversano, Verde e Perfetto, i soldi investiti prevalentemente nel settore immobiliare

Imprenditore campano realizza oltre 295 milioni di euro riciclando soldi degli "scissionisti" e i clan dell'area Nord di Napoli. Scoperto dalla Guardia di Finanza, l'uomo avrebbe in particolare "ripulito" i profitti delle attività illecite dei clan Mallardo, Di Lauro, Scissionisti, Puca, Aversano, Verde e Perfetto, investendo prevalentemente nel settore immobiliare.

La confisca

A indagare, seguendo i soldi, i nuclei di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli e Bologna, in collaborazione con il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata. La Sezione per l’Applicazione delle Misure di Prevenzione del Tribunale Civile e Penale di Napoli ha quindi disposto la confisca del patrimonio mobiliare e immobiliare dell'imprenditore per un valore di oltre 294 milioni di euro

L'imprenditore campano

L'imprenditore per gli inquirenti avrebbe posto in essere "per un lunghissimo arco temporale, operazioni di riciclaggio e di fittizia intestazione di beni, accertata con sentenza di condanna definitiva". 

A supportare i riscontri investigativi le dichiarazioni concordi di cinque collaboratori di giustizia che hanno confermato che l'imprenditore agiva in sinergia con esponenti di spicco di diversi clan camorristici: Mallardo, Di Lauro, Scissionisti, Puca, Aversano, Verde e Perfetto. L'imprenditore, in base agli accertamenti investigativi, agiva in molteplici settori commerciali, primo fra tutti quello degli investimenti immobiliari, e in varie regioni d’Italia: Emilia Romagna, Campania, Lazio, Sardegna e Molise. 

Evasione fiscale per finanziare gli investimenti

Gli investigatori hanno inoltre accertato "una sistematica attività di sottrazione all’imposizione tributaria di ingentissime somme di denaro, reinvestite in operazioni commerciali ed edilizie e una palese sproporzione tra i redditi ufficiali del proposto e del suo nucleo familiare e i beni posseduti". 

Il Tribunale di Napoli – Sezione per l’Applicazione delle Misure di Prevenzione ha pertanto disposto la confisca di primo grado di 18 società, 9 autoveicoli, 21 rapporti finanziari e 631 immobili e terreni, ubicati nelle province di Bologna, Ravenna, Napoli, Benevento, Caserta, Latina, Sassari e Campobasso.