Addio all'artista Angelo Colangelo, morto a 98 anni il "maestro dell'arte contemporanea", le sue opere furono esposte agli Uffizi e alla Biennale

L'artista era stato anche insegnante e preside del liceo artistico Misticoni di Pescara

È morto all'età di 98 anni Angelo Colangelo, celebre artista abruzzese. Il "maestro dell'arte contemporanea" si è spento dopo una lunga vita spesa "facendo quello che amava", così fanno sapere i parenti sui social. In circa 80 anni di attività artistica, Colangelo aveva visto le sue opere esposte in alcuni dei luoghi più prestigiosi, tra cui la Biennale di Venezia e gli Uffizi di Firenze. "Ho appreso con grande dispiacere della morte di Angelo Colangelo, un grande artista, un grande insegnante per chi ha avuto il privilegio di essere suo allievo, e un grande uomo", ha detto il sindaco di Pescara, Carlo Masci.  

Addio all'artista Angelo Colangelo, morto a 98 anni il "maestro dell'arte contemporanea"

Nato a Penne, in provincia di Pescara, nel 1927, Angelo Colangelo si diplomò all'Istituto d'arte e poi all'Accademia di Belle Arti di Firenze. Dal 1952 al 1957, insegna e lavora oltreoceano all'Università di Washington, approfondendo i suoi studi e ampliando la propria visione artistica grazie all'influenza delle opere di Pollock. Si trasferisce in seguito in California, per insegnare all'Università di Berkley. Tornato in Italia, si stabilisce a Firenze, dove inizia ad esporre con frequenza le sue opere in galleria a Palazzo Strozzi. Nel 1960 cinque dei suoi disegni entrano a far parte del gabinetto dei Disegni e Stampe della galleria degli Uffizi. Negli anni a seguire è chiamato ad esporre in altri luoghi prestigiosi, come alla Biennale di Venezia, al Salone des Reality Nouvelles a Parigi e alla Quadriennale di Roma. Nei suoi 80 anni di "intensa attività artistica", Colangelo ha saputo "stupire e affascinare", diventando un "maestro dell'arte contemporanea" italiana. 

Il sindaco di Pescara, Carlo Masci, ha espresso il suo cordoglio per la scomparsa di Colangelo. "È stato uno di quegli abruzzesi illuminati che hanno avuto la capacità di lasciare il segno, di emergere grazie a un talento indiscusso e di farsi apprezzare non solo in Italia, ma anche all’estero, fino agli Stati Uniti. Pescara, insieme all’intera regione e al mondo dell’arte, vive in queste ore una grande perdita. Resta però la sua eredità: i suoi insegnamenti e tutto il bello che ci ha trasmesso, non solo attraverso la sua arte, ma anche con la sua umanità. Colangelo è stato un punto di riferimento di un periodo storico di massimo splendore artistico e culturale della nostra città", ha detto il primo cittadino.