Fondi pubblici ai giornali: 60 mln € per "finanziare l’informazione e orientare il dibattito pubblico": 11 mln e 383 mila € a RCS, 6,7 mln € a Gedi, 5,25 mln € a Cairo Editore

Dal Fondo straordinario per gli interventi di sostegno (2023) 80 editori riceveranno 0,10 € per copia cartacea venduta in abbonamento e in edicola nel 2022

Dal Fondo Straordinario per gli interventi di sostegno all'editoria per l'anno 2023 circa 80 editori -che hanno presentato previamente la richiesta- riceveranno un importo complessivo di 60 milioni di euro. Il contributo è riconosciuto agli editori nella misura di 0,10 € per copia cartacea venduta in abbonamento e in edicola nel 2022.

Lo Stato finanzia l'informazione, 60 mln € dallo Stato a circa 80 editori 

Il Dipartimento per l'Informazione e l'Editoria di Palazzo Chigi ha pubblicato l'elenco degli editori che riceveranno i contributi del Fondo straordinario a sostengo dell'innovazione nell'editoria. Sono state ricevute 81 domande per una richiesta totale di 67 milioni di euro, ma solo 80 editori e beneficeranno del finanziamento statale per un tetto massimo complessivo di 60 milioni di euro

Il primato spetta al gruppo Rizzoli-Corriere della Sera (Corriere, La Gazzetta dello Sport) che riceverà 11 milioni e 383 mila euro, a seguire il gruppo Gedi (Repubblica e La Stampa) con 6,7 milioni di euro e Cairo Editore (Dipiù, Diva e Donna, Nuovo) con 5,25 milioni di euro. Altri beneficiari dei finanziamento statali sono Editoriale Nazionale (Il Giorno, Il Resto del Carlino, La Nazione) che riceve il contributo di 3,7 milioni di euro, Mondadori Media con 2,9 milioni di euroNord Est Multimedia (Il Mattino di Padova, Il Piccolo di Trieste) riceve 2 milioni di euro.

A seguire Il Messaggero (1,45 milioni), Il Sole24Ore (1,44 milioni), Il Corriere dello Sport (1,27 milioni) e il gruppo Hearst con 1,05 milioni di euro. I contributi statali sotto al milioni vanno invece a: Il Giornale (915 mila euro), La Verità (827 mila euro), Il Secolo XIX (791 mila euro), L'Unione Sarda (740 mila euro), La Gazzetta di Parma (605 mila euro), l'Espresso (529 mila euro) e Il Mattino (489 mila euro).

Un supporto statale al "pluralismo d'informazione" un po' dubbio, che sembra più che altro diretto a rafforzare la casta dei grandi gruppi editoriali nel panorama italiano. Alla lista dei beneficiari del provvedimento statale non figurano testate pubblicate da cooperative di giornalisti, né rivolte a minoranze linguistiche o edite da enti senza fini di lucro. Gli enti religiosi, per esempio, secondo le disposizioni del Dipartimento per l'Editoria, non hanno potuto partecipare.