“Stop alla propaganda gender nelle scuole“, la petizione di Pro Vita e Famiglia contro l'"indottrinamento arcobaleno nelle scuole"
La battaglia di Pro Vita e Famiglia affinché il diritto educativo delle famiglie diventi legge
"Mio figlio no!", la mobilitazione nazionale contro l’"indottrinamento LGBTQ+ nelle scuole" richiesta da Pro Vita e Famiglia.
"Stop all'indottrinamento gender"
In un sondaggio portato avanti da Pro Vita e Famiglia è emerso che la maggioranza degli italiani è assolutamente contraria all’imposizione dell’ideologia gender negli istituti. Nello specifico:
- L’83% chiede che le famiglie vengano informate preventivamente su progetti scolastici che parlano di sessualità e affettività.
- Il 76% ritiene che l’educazione su questi temi sia responsabilità primaria dei genitori.
- Il 62% vuole il diritto di ritirare i propri figli dai corsi di educazione sessuo-affettiva.
- Il 50% si oppone fermamente alla presenza di attivisti LGBTQ+ nelle scuole.
Richiesta una legge contro l'"indottrinamento gender"
Al governo di centro-destra la onlus Pro Vita e Famiglia chiede quindi che vengano implementate nelle scuole delle misure concrete per mettere fine all'"indottrinamento gender. Nello specifico si chiede al governo una legge che garantisca:
- uno stop alla propaganda "gender": nessun progetto sulla fluidità di genere in aula.
- il consenso informato: i genitori devono approvare ogni attività sensibile.
- il diritto di opt-out: le famiglie devono poter esonerare i propri figli dai corsi gender.
- lo stop agli attivisti LGBTQ+ nelle scuole: nessun ingresso di ideologi in classe.
Con "Mio Figlio No!" la battaglia di Pro Vita e Famiglia verrà portata nelle piazze, davanti alle istituzioni e sui media per far garantire per legge il diritto educativo delle famiglie.