Omicidio Sharon Verzeni, accolta perizia psichiatrica per Moussa Sangare, il killer reo confesso: "Sono innocente", l'accusa: "Decisione priva di logica"

Oggi la prima udienza del processo per omicidio volontario aggravato a carico di Moussa Sangare

Oggi è iniziato il processo con rito immediato a carico di Moussa Sangare, nell'ambito dell'omicidio di Sharon Verzeni. I giudici della Corte d'Assise di Bergamo hanno accolto la richiesta di perizia psichiatrica avanzata dalla difesa, che andrà a verificare la capacità di intendere e volere al momento dell'omicidio. Il killer, reo confesso, ha detto: "Sono innocente", l'accusa: "Decisione priva di ogni logica".

Omicidio Sharon Verzeni, accolta perizi psichiatrica per Moussa Sangare

"Sono innocente", queste le uniche parole pronunciate dal killer di Sharon Verzeni, nel processo con rito immediato. La difesa del reo confesso, guidata dall'avvocato Giacomo Maj, ha chiesto la perizia psichiatrica per Moussa Sangare, in modo da accertare la sua capacità di intendere e volere al momento dell'omicidio e la capacità di stare in giudizio. La richiesta "deriva direttamente dalla documentazione da cui si evince che ci sono problemi di natura psichiatrica", spiega la difesa in aula, problemi emersi dalle visite effettuate nel carcere di Bergamo, in quello di San Vittore e dagli assistenti sociali nel comune in cui viveva Sangare. Il killer è accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi.

I familiari della vittima e l'accusa hanno criticato la decisione del giudice di accogliere la richiesta di perizia psichiatrica. Il padre di Sharon Verzeni ha affermato di essere rimasto "sorpreso" ma che "confida sempre nella giustizia". La pubblica accusa, guidata dal pm Emanuele Marchisio, ha chiesto che la richiesta di perizia venisse respinta, in quanto Moussa Sangare "è sempre stato descritto come vigile e orientato" e che "pensare che non sia capace di comprendere sembra una forzatura priva di qualsiasi logica". Il killer aveva cercato di "ostacolare la sua individuazione", tagliando i capelli e modificando la bici con la quale si era allontanato dal luogo del delitto. In aula erano presenti anche la madre e la sorella di Sharon Verzeni, oltre al compagno Sergio Ruocco. La prossima udienza è fissata per il 15 marzo.