Egitto, bambino di 9 anni morto a Marsa Alam, l'autopsia: "Nessun tumore al cervello, decesso dovuto ad emorragia causata da un aneurisma"
È morto per emorragia cerebrale causata da un aneurisma il bambino di 9 anni che si trovava in vacanza in Egitto con la famiglia, un malore improvviso durante la "tragica escursione in barca". L'autopsia smentisce i referti egiziani
È morto improvvisamente per un’emorragia cerebrale causata da un aneurisma il bambino di 9 anni che si trovava in vacanza in Egitto con la famiglia. I medici di Marsa Alam hanno "sottovalutato il quadro clinico iniziale", hanno riferito i familiari: "è stato un errore di refertazione da parte dei medici".
Il malore improvviso nella "tragica escursione in barca"
Il piccolo Mattia Cossettini era perfettamente in salute, hanno detto i genitori: "non aveva la tosse, non aveva manifestato alcun sintomo, nemmeno un raffreddore”. Il bimbo di 9 anni era con la famiglia in un'escursione in barca e lì ha iniziato a sentirsi male. I familiari hanno riferito che dall'imbarcazione "non c’è stata nessuna possibilità di chiamare o di ricevere i soccorsi”. Anche successivamente, in ospedale, ogni intervento è stato tardivo, sottostimando la gravità della situazione. Hanno riferito i familiari: Mattia è stato semplicemente lasciato su una barella", mentre i genitori cercavano disperatamente di trasferirlo in un altro ospedale.
L'autopsia: “Nessun tumore al cervello", è emorragia da aneurisma
I genitori del piccolo Mattia, deceduto nelle strutture egiziane, non si sono fidati dei referti dei medici di Marsa Alam e hanno richiesto l'autopsia sul corpo del figlio una volta che la salma ha fatto rientro in Italia. I risultati dell'autopsia hanno smentito le indicazioni dei medici egiziani. Mattia non aveva un "tumore al cervello e nessuna infezione da polmonite batterica" come erroneamente esplicitato dalla Direzione Sanitaria del Mar Rosso. Quello che lo ha stroncato è stata un' "emorragia cerebrale causata da un aneurisma".
Bimbo morto in Egitto, autopsia: "Decesso causato da aneurisma"
La famiglia del piccolo Mattia ha proceduto poi per vie legali, con l'avvocata Maccari del foro di Udine, la quale ha emesso una nota: "La famiglia sta ancora approfondendo gli aspetti relativi all’incidenza di una corretta e tempestiva diagnosi, ma quello che emerge è la necessità di sensibilizzare il Governo egiziano per favorire protocolli nella gestione delle emergenze sanitarie nella zona del mar Rosso”. Sempre contenuta nella nota: "Non è chiaro se il tempo perso, dai primi sintomi interpretati in modo superficiale dai medici, all’incapacità di intervenire in modo attivo presso l’ospedale di Marsa Alam, potessero cambiare l’esito della vicenda”.