Palermo, controlli nella discoteca Mob di Carini, la finanza: "Dichiarato 1 euro ma incassato un milione"; la replica: "Dati inesatti"

Secondo la GdF la discoteca avrebbe incassato circa un milione di euro in due anni, ma avrebbe dichiarato soltanto 1 euro

In due anni avrebbero incassato circa un milione di euro ma avrebbero dichiarato soltanto 1 euro. Questo è quanto emerso da un controllo della guardia di finanza nei confronti della società che gestisce la discoteca Mob di Carini, nella città metropolitana di Palermo. La replica degli interessati: "Dati inesatti".

Dichiarato 1 euro ma incassato un milione

Gli accertamenti delle fiamme gialle hanno individuato "la discoteca che, nonostante fosse molto attiva nell’organizzazione di eventi, sponsorizzati assiduamente anche attraverso i social, non avevano presentato alcuna dichiarazione per l’anno 2023, mentre per il 2022 aveva indicato ricavi per solo un euro", questo quanto si legge in una nota del Comando provinciale. Durante il medesimo accertamento, è risultato che la società nel 2022 avrebbe avuto redditi lordi pari a 650mila euro, mentre nel 2023 raggiungerebbero i 400mila euro. Il caso è stato segnalato dunque all'Agenzia delle Entrate che procederà al recupero dell'imposta evasa e delle sanzioni correlate.

La replica della società che gestisce la discoteca, la Mob srl, avvenuta attraverso il legale Fabrizio Lo Cascio, non si è fatta attendere: "Vengono riportati dati secondo noi inesatti che generano il convincimento di una asserita evasione di dimensioni abnormi. La realtà è ben diversa essendo stato contestato alla società il mancato pagamento di imposte pari a complessivi 52.431,32, su due anni di imposta. Al riguardo preme evidenziare che nel corso della verifica fiscale la società ha mantenuto una condotta collaborativa, fornendo tutta la documentazione richiesta dai verificatori che, in contraddittorio con la parte, hanno proceduto a ricostruire il reddito della società. La società non condivide i rilievi formulati dalla guardia di finanza e si opporrà nelle sedi opportune. I rilievi formulati sono contenuti nel processo verbale i contestazione dell'11 dicembre 2024 che è stato trasmesso all'Agenzia delle entrate, la quale valuterà se procedere con il recupero a tassazione degli importi contestati. Solamente nel caso in cui l'Agenzia delle entrate dovesse condividere il contenuto del verbale, la Società potrà opporsi evidenziando le ragioni per le quali ritiene inesatta la ricostruzione dei verificatori”.