Tutti vogliono Fedez? L'Italia, Paese sempre più simile a una barzelletta, è incantato dal mondo delle supercazzole

Ove mai qualcuno avesse avuto un minimo di amor proprio in quanto italiano, farebbe meglio a rivedere il proprio orgoglio per essere nato nel Bel Paese

Mentre Rose Villain ci fa sapere che ha paura di Trump e non si sente sicura con il Governo Meloni, il mondo dell'informazione sembra ricoglionito di fronte a Fedez, e non è la prima volta. 

Per merito, o demerito, di un Fabrizio Corona in gran spolvero che sta svelando retroscena su retroscena, gli italiani sembrano disinteressati a tutto, tranne al rapper Milanese. 

Telegiornali, programmi di approfondimento, blog, canali Instagram, insomma, dove vi girate girate vedete solo Federico, o Chiara Ferragni che si proclama vittima.

Stamane, nel mio canale Youtube, a questo link ho pubblicato una piccola riflessione video che qui con voi voglio approfondire

Il mondo va a rotoli: Trump ha avviato una rivoluzione che probabilmente modificherà il futuro prossimo del genere umano; il nostro Presidente del Consiglio ha ricevuto un avviso di garanzia; l'automobile europea rischia di diventare un lontano ricordo; la situazione in Medio Oriente è ancora una polveriera; in Ucraina non sembra raggiungersi un accordo; non ci sono più le mezze stagioni e voi, dico voi, pensate a Fedez. 

Perché? Semplice, molto più semplice di quanto possa sembrare.

Il problema degli italiani, non da oggi, è immutato: siamo privi di una coscienza sociale, mentre abbiamo un forte amore per i "social". 

Noi siamo quelli del "chissene frega se aumenta la benzina, io c'ho il diesel", siamo quelli che di fronte la notizia di una tragedia al telegiornale cambiamo canale per vedere Zelig nella totale indifferenza, siamo quelli che al successo altrui rispondono con maldicenze e illazioni. Questo siamo. 

Però, siamo facili allo sdegno una tanto al chilo: sempre pronti a puntare il dito contro chi viene "beccato", troppo spesso motivati non da un senso della morale approssimativo, ma dall'invidia.

Allora, non c'é da stupirsi se abbiamo abbandonato la curiosità per la conoscenza in favore dell'illusorio mondo delle immagini plastificate. Preferiamo il culo di una modella all'esperienza gratificante di un Monét (per carità, un bel culo è tanta roba), un meme a un racconto di Calvino, un fintissimo cantante trap a uno che due note in fila le sa intonare.

Per questo dico, lunga vita all'era dei Fedez, lo stesso che a un certo punto tutti vedevano impegnato politicamente alla corte del PD. Questo siamo e questo ci meritiamo

Un tempo si diceva che il Parlamento era lo specchio del Paese, oggi lo specchio del Paese è il trash.

A proposito, secondo voi chi vincerà Sanremo?