Ischia, nota struttura alberghiera di lusso nei guai: incassi in contanti per evadere il Fisco, sequestrati dalla Guardia di Finanza beni per oltre 640mila euro

La contabilità in nero celata in un file di backup scoperto dagli uomini delle fiamme gialle di Napoli

I militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Napoli hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dal gip presso il Tribunale di Napoli per un ammontare di oltre 640.000 euro, nei confronti di una società attiva nel settore alberghiero e del suo rappresentante legale. Il reato contestato è quello di omessa dichiarazione di cui all’art. 5 del D.Lgs. n. 74/2000. 

le indagini

Le indagini, coordinate dalla Procura – sezione II, Reati contro la pubblica amministrazione – sono scaturite da una verifica fiscale eseguita dai finanzieri della Compagnia di Ischia nei confronti della società che fino al dicembre 2023 ha gestito una delle più note e lussuose strutture alberghiere dell'isola: l'Hotel Conte, struttura ricettiva, con annesso stabilimento balneare, che opera in uno snodo strategico, in pieno centro e si caratterizza per l’elevata qualità dei servizi offerti e l'ingente afflusso di clientela.

Come spiega la Guardia di Finanza la società che ha gestito l'Hotel fino al 2023 avrebbe "improntato la propria attività ad un reiterato ricorso al nero, mediante una contabilità ufficiale carente e frammentaria e un utilizzo sistematico e distorto di denaro contante per l’acquisto di beni in assenza di fatturazioni passive". 

Pc e file di backup

La contabilità “in nero” era tenuta in un personal computer, celata in un file di backup scoperto dai militari della Guardia di Finanza con modalità forense: una volta ripristinato nel programma di gestione, il file di backup ha fatto emergere gli incassi non contabilizzati. "La frode - spiegano le fiamme gialle - sarebbe stata perpetrata mediante l’occultamento dei corrispettivi incassati ma non registrati attraverso l’utilizzo del gestionale aziendale, con il quale si è potuto procedere ad una ricostruzione puntuale della realtà economica e finanziaria del soggetto giuridico". 

Gli elementi raccolti e trasmessi alla competente Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli hanno portato al 
sequestro preventivo emesso nella forma diretta e “per equivalente” fino a concorrenza della somma evasa: oltre 640.000 euro. Cautelate disponibilità finanziarie in capo al titolare della società, quote sociali e immobili.

Nessun rilievo o addebito riguarda la nuova gestione che ha rilevato la struttura a partire dal 2024.