Covid, Ranieri Guerra e 3 ex dirigenti del Ministero della Salute a processo: "Non aggiornarono Piano pandemico del 2006"

Esultano le famiglie delle vittime di Covid: "È un grande risultato per noi quali legali di centinaia di familiari delle vittime e un pezzo di verità riconosciuta e di rispetto e dignità che viene ridata a quei corpi accatastati cui è stata negata anche la dignità della sepoltura"

L'ex numero 2 dell'Oms Ranieri Guerra ed altri 4 ex dirigenti del Ministero della Salute andranno a processo per "mancato aggiornamento del Piano pandemico". La giudice delle indagini preliminari Anna Maria Govoni ha di fatto varato l'imputazione coatta respingendo parzialmente la richiesta di archiviazione avanzata dalla procura di Roma nell'autunno del 2023. Nell'ordinanza di 62 pagine, il gip ha disposto che il pm entro 10 giorni formuli l'imputazione per l'accusa di rifiuto d'atti d'ufficio "in quanto indicati come responsabili del mancato aggiornamento del Piano pandemico nazionale del 2006 e dell'omessa definizione dei piani di dettaglio". Protesta l'avvocato di Guerra: "Decisione in palese contrasto con l'approfondita indagine". Sono invece state archiviate le posizioni di Silvio Brusaferro, Angelo Borrelli e Claudio D'Amario. Archiviata anche l'accusa di falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici per lo stesso D'Amario e per gli altri dirigenti Francesco Maraglino, Loredana Vellucci, Mauro Dionisio.

Covid, Ranieri Guerra e 4 ex dirigenti del Ministero della Salute a processo

Ranieri Guerra e 4 ex dirigenti del Ministero della Salute vanno a processo per rifiuto d'atti d'ufficio sul "mancato aggiornamento del Piano pandemico 2006" e "l'omessa definizione dei piani di dettaglio". I dirigenti per cui è stata disposta l'imputazione coatta sono l'allora direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Giuseppe Ruocco, e per due dirigenti del ministero della Salute, Maria Grazia Pompa e Francesco Maraglino.

All'epoca dei fatti, Ranieri Guerra era il numero 2 dell'Oms, incarico che ha abbandonato nel mese di settembre 2021, quando ha assunto quello di direttore delle relazioni internazionali dell’Accademia Nazionale di Medicina che ha sede a Genova. Guerra e gli altri dirigenti imputati sarebbero responsabili del mancato aggiornamento del piano pandemico dell'Italia dopo il 2006. Per questo il Paese con l'arrivo del Covid si sarebbe trovato particolarmente impreparato.

Il suo avvocato: "Una decisione in palese contrasto con l'approfondita indagine e la valutazione della procura che aveva richiesto l'archiviazione e che appare basata su una prospettiva di esplorazione dibattimentale ipotetica, tra l'altro per il professor Guerra che aveva cessato le sue funzioni nel 2017".

Soddisfatti i legali che rappresentano le famiglie delle vittime di Covid: "È un grande risultato per noi quali legali di centinaia di familiari delle vittime e un pezzo di verità riconosciuta e di rispetto e dignità che viene ridata a quei corpi accatastati cui è stata negata anche la dignità della sepoltura". L'imputazione coatta "riapre la partita delle responsabilità sulla gestione della pandemia in Italia, dopo le archiviazioni del Tribunale dei Ministri".