Omicidio Pamela Mastropietro, Cassazione conferma ergastolo al nigeriano Oseghale: "Ci fu anche violenza sessuale"

Il ricorso del 36enne, che chiedeva di escludere l'accusa di violenza sessuale sulla base di asseriti errori materiali e di annullare la sentenza che aveva inflitto l'ergastolo, è stato respinto

La Cassazione conferma l'ergastolo per Innocent Oseghale, il nigeriano accusato dell'omicidio di Pamela Mastropietro, avvenuto il 30 gennaio 2018 a Macerata. Il ricorso del 36enne, che chiedeva di escludere l'accusa di violenza sessuale sulla base di asseriti errori materiali e di annullare la sentenza che aveva inflitto l'ergastolo, è stato respinto. Ragion per cui, per Oseghale è stata confermata la pena massima nel processo per l'omicidio, lo stupro e lo smembramento del cadavere della 18enne romana.

Omicidio Pamela Mastropietro, Cassazione conferma ergastolo al nigeriano Oseghale: "Ci fu anche violenza sessuale"

Niente da fare per Innocent Oseghale. Il ricorso del nigeriano, che ha ammazzato la giovane Pamela Mastropietro, è stato respinto. Il 36enne chiedeva che venisse esclusa l'accusa di violenza sessuale dopo che in un secondo processo d'appello, a Perugia, gli era stata riconosciuta. Alla richiesta dei legali di Oseghale si erano opposti la procura generale e la famiglia di Pamela. La decisione dei giudici della suprema corte è stata depositata questa mattina in cancelleria.

I resti della ragazza romana vennero trovati in un trolley nelle campagne di Pollenza, in provincia di Macerata, il 31 gennaio 2018. Sul caso ci sono state una sentenza di primo grado, una di appello, una in Cassazione che ha rinviato gli atti in appello, e infine a gennaio 2023 l'ultima della Cassazione, all'ergastolo.

La mamma di Pamela: "Spero sia decisione definitiva"

Così la mamma di Pamela dopo la sentenza della Cassazione: "Spero che questa sia la decisione definitiva che conferma l'ergastolo. Io voglio ancora incontrare Oseghale, ho tanto da dirgli, ma questa non deve essere per lui una giustificazione o una strada per avere permessi. Vedo che ci sono tante agevolazioni per i detenuti, possiamo vedere l'apertura della Porta Santa a Rebibbia, ma non c'è una giornata per le vittime. Ieri Oseghale ha fatto uscire una lettera nella quale non parla di Pamela e non si mostra pentito: scrive che gli mancano la moglie e i figli - conclude - anche a me manca la mia e non potrò vederla mai più".