Castellammare di Stabia, professoressa arrestata per violenza sessuale su sette alunni minori, indagine aperta dopo un’aggressione dei genitori
La docente è indagata per i reati di maltrattamento, violenza sessuale, induzione al compimento di atti sessuali e corruzione di minorenne
I Carabinieri di Castellammare di Stabia hanno arrestato questa mattina una professoressa dell’Istituito scolastico Catello Salvati perché indiziata dei reati di di maltrattamento, violenza sessuale, induzione al compimento di atti sessuali e corruzione di minorenne.
La docente infatti avrebbe commesso tali reati ai danni di sette studenti minorenni, all’epoca dei fatti minori di 14 anni, utilizzando a suo vantaggio la sua posizione di professoressa di sostegno per sottoporli a “reiterate condotto di carattere sessualizzante”, come riferiscono gli inquirenti che hanno analizzato i file audio estratti dai telefono dei minori coinvolti e della docente. I fatti risalgono a ottobre 2023.
Professoressa arrestata per violenza sessuale su 6 alunni minori
Dalle indagini infatti è merso che la docente di 37 anni, insegnante di sostegno di uno dei minori coinvolti li avrebbe portati “durante l'orario scolastico (con la scusa di impartire ripetizioni) in un'aula riservata della scuola, da lei stessa soprannominata ‘La saletta’”.
In quest’aula la 37enne avrebbe esposto i minori alla visione di materiale video pornografico, “intavolato continui discorsi di natura sessualmente esplicita (fatti di riferimenti a proprie esperienze in materia o di indicazioni su come e dove toccarsi o toccare, anche in parti intime, i partner”, scrivono gli inquirenti.
La donna inoltre, secondo l’accusa avrebbe anche “invogliato alcuni di loro a scambiarsi effusioni sessuali, arrivando finanche ad abusare sessualmente di uno di tali studenti, praticandogli in prima persona un rapporto orale”.
Le indagini ruotano attorno ai fatti accaduti nell’aula appartata che la docente chiamava “la saletta”, luogo in cui la docente avrebbe commesso i reati, ma anche appellativo che avrebbe dato alla chat Instagram in cui avrebbe avuto discorsi di contenuto esplicitamente sessuali con i sette studenti coinvolti, quattro ragazzi e tre ragazze nati tra il 2011 e il 2013.
Qui la docente avrebbe avrebbe posto delle domande sempre più spinte ai minori: "Quando avete dato il primo bacio? Quando avete fatto sesso per la prima volta? Quale musica vi piace mettere quando sco*** ?". Sarebbero questi gli interrogativi che avrebbe posto la professoressa ai suoi alunni, contenute negli atti dell'ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari Luisa Crasta del Tribunale di Torre Annunziata.
Indagini nate a seguito di un’aggressione dei genitori alla professoressa
La docente avrebbe anche ricattato gli studenti minacciandoli di bocciatura nel caso in cui avessero rivelato i fatti per cui adesso è stata arrestata. La Procura infatti parla di "stato di soggezione degli alunni rispetto all'insegnante" che la 37enne avrebbe utilizzato a suo favore per impedire ai minorenni di rivelare i fatti.
Fatti che sono arrivati a conoscenza dei genitori soltanto dopo che uno degli alunni coinvolti sarebbe stato sospeso per essere stato sorpreso a fumare una sigaretta elettronica in bagno e avrebbe riferito ai genitori dei comportamenti sospetti della docente, comprovati dalle chat di Whatsapp e Instagram con la stessa.
Le indagini della Procura di Torre Annunziata coordinate dalla pm Bianca Maria Colangelo sono nate a seguito dell’aggressione subita dalla professoressa ad opera dei genitori dei minori coinvolti il 14 novembre scorso. All’aggressione infatti seguirono degli esposti a firma dei genitori autori della spedizione punitiva.