Gli inganni capitalistici del woke e del green hanno un solo obiettivo: profitto e conservazione dello status quo
Se opportunamente incanalata nei binari della globalizzazione neoliberale, la questione ambientale può svolgere, per l’ordine dominante, un’efficace funzione di defocalizzazione dello sguardo rispetto alla questione socio-economica, al classismo, allo sfruttamento e all’imperialismo. Green economy e woke, business assicurato
Oggi i diritti sociali sono sostituiti dall’ordine discorsivo e dall’agire politico con i “diritti arcobaleno” (rainbow rights), ossia con quei capricci di consumo che, oltre a permettere la defocalizzazione dello sguardo rispetto al conflitto di classe, risultano intrinsecamente funzionali alla logica neoliberale di allargamento della mercificazione del mondo della vita. E le forze della politica si ridispongono tutte nell’estremo centro della grosse Koalition neoliberale, sempre più figurando come articolazioni del partito unico del turbocapitale che innalza a destino ineluttabile e a orizzonte unico (there is no alternative) il fanatismo economico e il classismo, l’imperialismo e l’alienazione. A differenza della questione socio-economica, quella woke e quella ambientale possono essere metabolizzate e – letteralmente – messe a profitto dall’ordine tecnocapitalistico per più ragioni: precisando, però, fin da ora che l’ordine discorsivo neoliberale affronta e, anzi, amplifica la questione ambientale e climatica nell’atto stesso con cui la dichiara affrontabile e risolvibile sempre e solo nella cornice del tecnocapitalismo, dunque neutralizzando a priori la pensabilità di ogni ulteriorità nobilitante, sottratta alla prosa della reificazione del mercato e della Tecnica. Se opportunamente incanalata nei binari della globalizzazione neoliberale, la questione ambientale può svolgere, per l’ordine dominante, un’efficace funzione di defocalizzazione dello sguardo rispetto alla questione socio-economica, al classismo, allo sfruttamento e all’imperialismo. Green economy e woke, business assicurato.
Di Diego Fusaro.