Cecilia Sala, "riscatto di 10 mln € pagato dall'Italia", accordo con Usa e Iran: a Washington informazioni di Abedini su droni Kamikaze, ma niente estradizione - RETROSCENA
Il caso della possibile somma pagata per Cecilia è simile a quanto avvenuto nel gennaio 2015, quando il governo Renzi avrebbe pagato 20 milioni di dollari per il rilascio di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo. Anche il fidanzato della Sala sarebbe stato rapito, ma lui ha smentito
Per il rilascio di Cecilia Sala sarebbe stato pagato un riscatto di 10 milioni di euro da parte del governo italiano a quello iraniano. È questa la voce che gira nel deep state pochi giorni dopo la scarcerazione della giornalista italiana del Foglio. Una scarcerazione avvenuta dopo i 19 giorni di detenzione a Evin. Tuttavia, secondo un retroscena raccolto dal Giornale d'Italia, le basi dell'intesa sarebbero più ampie e ci sarebbe un accordo triangolare con Usa e Iran, come sostenuto dalla stessa Meloni in conferenza stampa ieri. Ecco che cosa prevede.
Cecilia Sala, "riscatto di 10 mln € pagato dall'Italia", accordo con Usa e Iran
Non solo il prezzo del riscatto su cui però non si ha la certezza assoluta. Gli interessi ed i Paesi coinvolti sono tre, per questo la situazione è sempre stata così delicata. Uno degli oggetti della discordia è un trolley, quello con cui l'ingegnere iraniano Abedini è arrivato in Italia e del quale era in possesso mentre è stato arrestato a Malpensa. Proprio in quel trolley sequestrato dalla squadra Antiterrorismo all'aeroporto ci sarebbero informazioni su droni kamikaze molto utili per gli Usa, contenute in computer, telefoni, pen drive, chip e schede elettroniche. Materiale di indubbio valore non solo per l'Iran ma anche per i servizi di intelligence occidentali, soprattutto quelli americani.
È molto probabile che i segreti che si portava dietro l'ingegnere svizzero-iraniano rimangano nelle mani dell'intelligence atlantica. Al contempo però, gli Usa dovranno rinunciare fisicamente ad Abedini. L'Italia da questo punto di vista è sempre stata convinto sul "no" all'estradizione. Nell'accordo rientrerebbe anche questo particolare. Il 38enne non verrà estradato negli Usa, una mossa che Teheran temeva. Finire nelle mani dell'Fbi sarebbe stata la cosa peggiore possibile e forse avrebbe rappresentato per l'Italia una montagna insormontabile per recuperare Cecilia.
Il riscatto di Cecilia Sala ed il precedente di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo
La storia del riscatto pagato da un governo italiano per riavere dei prigionieri non è nuova. È una prassi che sarebbe stata già percorsa nel 2015, precisamente il 15 gennaio, quando l'allora governo Renzi avrebbe pagato 12 milioni di dollari per il rilascio delle due cooperanti italiane Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, secondo i media arabi. Secondo altre ricostruzioni, il prezzo pagato sarebbe stato quasi il doppio, 20 milioni.
Le due furono coinvolte in un rapimento ad Aleppo, in Siria, la notte tra il 31 luglio ed il primo agosto 2014. Le due volontarie ventenni furono rilasciate a metà gennaio dell'anno seguente, ma dietro il loro rilascio ci sarebbe stato un cospicuo riscatto. In entrambe le storie, è coinvolto il nome dell'attuale compagno di Cecilia Sala, Daniele Raineri. Il giornalista del Foglio però ha smentito di essere stato rapito come Greta e Vanessa: "Quando sono state rapite ero a circa 25 chilometri dalla casa dov'erano loro. Semplicemente non ero lì. Ero in una base di ribelli a sud di Aleppo", ha detto all'epoca.