Stop al fact-checking su Facebook e Instagram: qualcuno consoli Enrico Mentana
Il padrone del mondo social, Mark Zuckerberg, ha finalmente deciso di stipare nel baule dei brutti ricordi la censura "perbenista" imposta dalla politica americana degli ultimi anni
Elon Musk e la nuova amministrazione Trump, non gongolano: di più! Con loro, anche noi tutti amanti della libertà.
Con la fine della "dittatura del politicamente corretto" dell'era Dem di Biden e la sua cricca, anche Zuckenberg ritrova la voglia e la forza di abbracciare la libertà di pensiero ed espressione, seguendo l'esempio di un X (ex Twitter) che sta sbaragliando la concorrenza.
Così, alla fine della fiera, addio facili censure per singole parole sgradite al buonismo un tanto al chilo, e addio a quella cialtronata del fact-checking, spesso e volentieri arma di coercizione del dissendo più che filtro della verità.
C'é da chiedersi a questo punto dove andrà a prendere una nuova credibilità "istituzionale" Open, il magazine del fu mitraglietta, Enrico Mentana, ora che il suo ruolo da stanatore di menzogne - non che Open di verità "imprecise" ne abbia pubblicate poche - è decaudto con la decisione del giovane Mark.
Open, che per mano di un certo Davide Puente, si auotdefinì il magazine online più attendibile, confondendo il primo posto rivelato da Newsguard come engagement (che sarebbero like e condivisioni), con un attestato di autorevolezza, che combinerà?
Non ci credevo, ma alla fine qualcosa in meglio è cambiato.