07 Gennaio 2025
Don Antonio Ruccia di fronte alla culla termica della sua Chiesa a Bari, fonte: imagoeconomica
La Procura di Bari ha aperto un’inchiesta sulla tragica morte di un neonato, avvenuta nella culla termica della chiesa San Giovanni Battista il 2 gennaio 2025. Il parroco don Antonio Ruccia e un tecnico manutentore, che per l'ultima volta avrebbe riparato il macchinario a seguito di un blackout - sono stati iscritti nel registro degli indagati per omicidio colposo.
L’ipotesi investigativa si concentra su un possibile malfunzionamento della culla, utilizzata per accogliere neonati abbandonati, e su eventuali responsabilità nella gestione del sistema di allarme.
La culla termica, attivata a partire dal 2014, è dotata di un sistema che, una volta depositato un neonato, riscalda l’ambiente e invia una chiamata al cellulare del parroco. Ma in questo caso don Ruccia ha dichiarato alle autorità di non aver ricevuto alcuna notifica. Le prime verifiche hanno escluso un collegamento diretto con il Policlinico di Bari, contrariamente a quanto indicato sul sito della parrocchia. Il blackout elettrico avvenuto a dicembre potrebbe aver compromesso il funzionamento della culla, portando all’intervento del tecnico ora indagato.
Il corpo senza vita del neonato, che aveva circa un mese, è stato trovato casualmente da Roberto Savarese, titolare di un’agenzia funebre, mentre si trovava in chiesa per un funerale. Scosso dalla tragedia, Savarese si è offerto di coprire le spese del funerale, dichiarando: "Provo una profonda tenerezza per quel bimbo sconosciuto e ho deciso di offrirgli una sepoltura dignitosa".
L’autopsia sul neonato, prevista per l’8 gennaio, sarà affidata al professor Biagio Solarino dell’Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari. L’esame servirà a chiarire le cause della morte e a stabilire se il malfunzionamento del sistema di riscaldamento o la mancata attivazione dell’allarme abbiano contribuito al decesso. Gli inquirenti, coordinati dalla pm Angela Morea e dal procuratore aggiunto Ciro Angelillis, cercheranno di determinare eventuali negligenze sia nella manutenzione della culla sia nella gestione delle procedure di sicurezza.
La culla termica della chiesa San Giovanni Battista aveva già accolto due neonati abbandonati, salvati nel 2020 e nel 2023. La vicenda solleva interrogativi sulla gestione e sulla manutenzione di tali dispositivi, fondamentali per garantire la sicurezza dei neonati.
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