Addio a Cesare Ragazzi, morto a 83 anni per un malore improvviso l'imprenditore che inventò il trapianto non invasivo sui capelli

Il creatore della celebre protesi tricologica e noto volto televisivo degli anni Ottanta si è spento nella sua casa a Bazzano, stroncato da un malore improvviso.

Cesare Ragazzi, imprenditore innovativo e figura iconica del settore tricologico, è morto all’età di 83 anni nella sua abitazione a Bazzano, oggi parte del comune di Valsamoggia, in provincia di Bologna. La causa un malore improvviso che avrebbe colpito Ragazzi mentre era in casa.

La sua invenzione più celebre, una protesi tricologica applicata direttamente sul cuoio capelluto, lo rese famoso negli anni Settanta e Ottanta. Questo sistema, definito da Ragazzi stesso come un “parrucchino di capelli naturali”, rappresentò una soluzione non invasiva per chi soffriva di calvizie, rivoluzionando il settore.

Grazie a una brillante campagna pubblicitaria, Cesare Ragazzi divenne anche un personaggio televisivo. La sua frase di apertura, “Salve! Sono Cesare Ragazzi”, è diventata non solo un marchio di fabbrica, ma anche parte del linguaggio popolare italiano.

Cesare Ragazzi, un successo partito da una cantina

La carriera di Cesare Ragazzi prese il via nel 1968, quando aprì il suo primo laboratorio in una cantina di Bazzano. Da lì, costruì un impero che negli anni raggiunse dimensioni internazionali, con ottanta centri in Italia e otto all’estero. Per decenni, la sede centrale della Cesare Ragazzi si trovò a Zola Predosa, da cui l’imprenditore diresse la sua attività fino al 2009, anno in cui la società fu dichiarata fallita dal tribunale di Bologna.

Nonostante il grande successo, la carriera di Cesare Ragazzi non fu priva di difficoltà. Nel 2009 il fallimento della sua azienda segnò la fine di un’epoca. Tuttavia, il suo contributo al settore tricologico e il suo carisma lo hanno reso un personaggio indimenticabile.

Cesare Ragazzi lascia la moglie Marta e tre figli: Nicola, Simona e Alessia. Tornato a vivere nella sua Bazzano negli ultimi anni, il suo nome rimarrà legato a un'innovazione che ha cambiato la vita di molti, e a un modo di fare impresa capace di mescolare tecnica, comunicazione e personalità.