La Spezia, trovato morto senza vestiti in un bosco a Vezzano, la sera prima aveva litigato con la moglie
A rivelare il diverbio è stata la donna. La vittima è un idraulico di 64 anni: i carabinieri hanno trovato giacca, camicia e scarpe lontano dal cadavere
Era a torso nudo e con alcune ferite evidenti su tutto il corpo. E' questo uno degli elementi che i carabinieri di Sarzana, coordinati dalla pm Alessandra Conforti, stanno valutando nel ricostruire gli ultimi minuti di vita di Enrico Albero, l'idraulico spezzino di 64 anni trovato senza vita venerdì mattina in via Pratola, un sentiero secondario in mezzo al bosco alle porte di Vezzano Ligure. Perché la posizione degli indumenti - camicia, giacca, oltre e le scarpe trovate una decina di metri più in là del corpo - contraddice una delle ipotesi più ordinarie sulla morte, e cioè che l'artigiano sia scivolato accidentalmente, o a causa di un malore, dalla strada provinciale sovrastante dove aveva parcheggiato l'auto, procurandosi le ferite e i traumi riscontrati nella prima ispezione cadaverica. Nelle poche case della zona non ci sono telecamere di sicurezza le cui registrazioni possano aiutare gli investigatori.
Il fascicolo per omicidio aperto dalla procura è contro ignoti, le indagini si stanno concentrando sul passato dell'uomo: familiari - ha moglie e due figlie - e conoscenti sono stati sentiti dai militari, per capire se nella vita di Albero, noto e apprezzato professionista, ex titolare di una ditta passata in mano a una delle figlie, ci possano essere elementi utili ai fini delle indagini.
Tutto questo in attesa di un'autopsia che mai come in questo caso sarà decisiva. La eseguirà l'anatomopatologa Susanna Gamba martedì mattina, per stabilire se la morte sia da ascrivere a violenza o ad altre cause.
La sera in cui è poi scomparso il sessantaquattrenne aveva litigato con la moglie. Lo ha raccontato la donna ai carabinieri. Cinque ore in caserma insieme alle figlie. Per provare a ricostruire le ultime ore di vita del coniuge. Giovedì sera l'acceso diverbio in casa, nel quartiere di Favaro alla Spezia, poi l'uomo è uscito e si è messo alla guida verso Vezzano. Con sé non aveva il telefono, che avrebbe rotto durante la litigata, ma uno smartwatch.