Meloni alla Camera: “A Fitto portafogli da 1000 mld, su migranti sentenze ideologiche, bloccano i rimpatri”
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha parlato alla Camera in vista del Consiglio europeo del 19 e 20 dicembre difendendo i centri in Albania, annunciando attaccando i giudici e citando i conflitti in Medio Oriente
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha preso la parola in un discorso alla camera per le comunicazioni di rito al Parlamento in vista del prossimo Consiglio europeo del 19 e 20 dicembre a Bruxelles. La premier ha iniziato il suo discorso parlando del tema migrazioni parlando delle politiche migratorie del governo italiano, per poi toccare i temi del summit: guerra in Ucraina, Gaza, i nuovi sviluppi in Siria, ma soprattutto l’attribuzione di un portafoglio da mille miliardi a Raffaele Fitto, nominato vice-presidente esecutivo della Commissione Europea.
A Fitto un portafogli da 1000 miliardi
“Missione compiuta”, ha affermato la Meloni in merito alla nomina del suo ex ministro in uno dei posti di vertice a Bruxelles. A lui verrà affidato un portafoglio da mille miliardi di euro: “A Raffaele Fitto – precisa -, è stato affidato un portafoglio importante che vale complessivamente circa mille miliardi di euro, tra i fondi delle politiche di coesione del bilancio 2021-2027 circa 400 milioni di euro ai quali vanno sommati quelli della nuova programmazione che verrà in ogni caso definita da questa Commissione e le risorse del Next Generation Eu, circa 600 milioni di euro, competenza che Fitto condividerà con il commissario Dombrovskis”.
Fitto, ha affermato la Meloni, è “un politico di valore stimato in Italia e in Europa”, sottolineando come all’Italia sia in questo momento riconosciuto il suo peso in ambito europeo: “possiamo riconoscere come il ruolo sia adeguato al peso della nostra nazione in Europa, conferma la centralità dell’Italia”.
Contro i giudici: “Provvedimenti dal sapore ideologico”
Sul tema migranti la premier è andata all’attacco dei giudici e ha difeso gli accordi presi con la Tunisia e l’Albania. “La lotta al traffico di esseri umani resta fondamentale”, ha affermato. “Il lavoro svolto finora per rafforzare il rapporto con la Tunisia e sono solo ha contribuito a ridurre i flussi, ha continuato la premier, indicando che la via per la gestione delle migrazioni resta quella della esternalizzazione delle frontiere europee.
Ha poi inserito il solco delle politiche migratorie italiane in continuità con quelle europee: “Le politiche migratorie del governo italiano sono le politiche migratorie dell’UE”, ha affermato richiamando le proprie scelte politiche a quelle della presidente della commissione europea von der Leyen.
La Meloni ha quindi fatto cenno al dibattito attorno alle normative europee cui si sono richiamati i giudici italiani per non convalidare il trattenimento dei migranti detenuti nel centro in Albania. “Voglio ribadire anche in quest'Aula che intendiamo andare avanti nell'attuazione di questo protocollo nel pieno rispetto della legge italiana e delle norme europee” , ha ribadito attaccando i giudici e i loro provvedimento “dal sapore ideologico”.
Guerra in Ucraina
Sull’Ucraina la premier ha ribadito il proprio sostegno “alla legittima difesa” da parte del paese aggredito dalla Russia: “Durante la nostra presidenza del G7 abbiamo raggiunto accordo per linea di credito a Kiev da 50 miliardi di dollari, garantita da beni russi congelati in Europa”.
Per Meloni la meta da perseguire è “la fine della guerra e la costruzione di una pace giusta, complessiva e duratura rimane il nostro obiettivo, perché interesse vitale dell'Italia e dell'Europa il mantenimento di un sistema di regole internazionali”.
Conflitti in Medio Oriente
Oltre al tema migranti, la Meloni ha speso molte parole sullo scenario mediorientale. Ha cauzionato la caduta del regime di Bashar al Asssad ed ha riconosciuto la presa di potere da parte dei ribelli: “Le forze ribelli che si sono affermate sono eterogenee, c'è preoccupazione per il futuro della nazione. L'Italia, unica nazione del G7 con ambasciata aperta a Damasco, è pronta a interloquire".
Anche sull’invasione israeliana di Gaza la Meloni ha rinnovato la richiesta di un immediato cessate il fuoco “basato sul non più rinviabile rilascio degli ostaggi israeliani detenuti da Hamas e sulla fornitura di sostegni umanitari adeguati a Gaza. Il nostro obiettivo in prospettiva è contribuire a stabilizzazione e alla ricostruzione materiale e sociale della Striscia”.