Esplosione sito Eni a Calenzano, via al maxi-sopralluogo coi periti della strage di Capaci, il sindaco: "danni oltre 1km, superate ipotesi scenari"

"Il piano di emergenza prevedeva un massimo raggio di 200 metri di danni. È evidente che qualcosa è stato sottovalutato”, ha detto il sindaco del Comune

A una settimana dall’esplosione al deposito Eni di Calenzano, nel fiorentino, che ha causato 5 morti e 26 feriti, si è svolto oggi il maxi-sopralluogo tecnico nell’area. Gli esperti incaricati dalla procura di Prato, tra cui Roberto Vassale e Renzo Cabrino, noti per aver lavorato sulla strage di Capaci, hanno iniziato oggi, il 16 dicembre 2024, le analisi sul sito dell’incidente accompagnati dai vigili del fuoco. Presenti anche il procuratore capo Luca Tescaroli e il sindaco di Calenzano Giuseppe Carovani, che ha dichiarato: “Siamo venuti qui per commemorare le vittime e seguire il lavoro della procura”.

L’incidente, avvenuto il 9 dicembre intorno alle 10.20, ha coinvolto la zona destinata al carico di carburante da parte delle autobotti. La devastante esplosione ha provocato danni ben oltre le previsioni dei piani di sicurezza. “I danni sono andati oltre 1 km dal deposito Eni, superando quanto ipotizzato negli scenari. Il piano di emergenza prevedeva un massimo raggio di 200 metri di danni. È evidente che qualcosa è stato sottovalutato”, ha dichiarato il sindaco Carovani.

Piano di emergenza e sicurezza sotto esame

Il sindaco ha precisato che l’ultimo aggiornamento del piano di emergenza esterno risale al 2021 e che un nuovo aggiornamento, proposto da Eni, era in corso di valutazione. "Eni ha l’obbligo di aggiornare il piano ogni 3 anni", ha spiegato, aggiungendo che l’amministrazione comunale recepisce nel proprio piano di protezione civile quello validato dalla prefettura.

L’esplosione ha acceso i riflettori sull’efficacia delle misure di sicurezza adottate. L’evento ha mostrato come gli scenari previsti nei piani non abbiano contemplato una catastrofe di tale portata. “Anche noi siamo interessati a capire cosa sia successo e accogliamo con favore il rafforzamento delle professionalità impegnate nelle indagini”, ha aggiunto il sindaco di Calenzano.

Durante la messa domenicale a Calenzano, don Paolo Cioni ha letto un telegramma inviato dal segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, a nome di papa Francesco. "Il sommo Pontefice, sinceramente commosso, desidera far giungere ai familiari dei defunti il suo vivo cordoglio e significare la spirituale vicinanza nella preghiera ai feriti e ai superstiti", si legge nel messaggio. Le indagini proseguono per chiarire le cause dell’esplosione e verificare eventuali responsabilità, mentre la comunità resta scossa da una tragedia che ha colpito profondamente il territorio.