Qualità della vita 2024, Bergamo la città dove si vive meglio, Milano e Roma arretrano e il Sud resta fanalino di coda, ultima Reggio Calabria

La classifica annuale del Sole 24 Ore che immortala il benessere nei territori premia per la prima volta Bergamo per il 2024, mentre le grandi città metropolitane perdono posizioni significative. Milano scende dalla 8a alla 12a, Roma dalla 35a alla 59a

Per la prima volta Bergamo si classifica al primo posto per qualità della vita del Sole 24 Ore, che indicizza il benessere nei territori italiani attraverso 90 indicatori da fonti certificate divisi in 6 categorie: ricchezza e consumi; affari e lavoro; cultura e tempo libero; demografia, società e salute; ambiente e servizi; giustizia e sicurezza.

La provincia lombarda è passata dalla 52a posizione del 2020 alla vittoria di quest’anno. Rispettivamente seconde e terze le province di Trento e Bolzano in Trentino-Alto Adige.

Le performance delle grandi città

Contrariamente a Bergamo, le due principali metropoli italiane, Roma e Milano, registrano un peggioramento. Milano, al centro di uno dei più importanti poli economici e finanziari del Paese, scende quattro posizioni rispetto all’anno precedente ed esce dalla top ten, attestandosi soltanto alla 12a piazza. Mantiene però la medaglia d’oro nella categoria “Affari e lavoro” e il bronzo in quella di “Ambiente e salute”.

Il calo di Milano rispecchia un trend più ampio che vede i grandi poli metropolitani perdere sempre più posizioni a causa del crescente costo della vita e dell’aggravarsi delle disuguaglianze sociali. A pesare soprattutto sono l’incidenza del costo dell’affitto sui redditi medi e l’aumento dell’inflazione.

Roma si trova soltanto alla 59a piazza e subisce un arretramento di 24 posizioni rispetto all’anno precedente, mentre il trasporto pubblico della capitale registra inaspettatamente un terzo posto su scala nazionale. Caldo il tema degli alloggi: il canone d’ affitto nella capitale di un appartamento di 100 metri quadri in zona semi-centrale pesa sull’81% del reddito medio dichiarato. A confronto, a Trapani lo stesso dato si attesta al 13%.

Per trovare in classifica la prima città metropolitana dopo Milano bisogna scendere alla 36a dove si piazza Firenze, che però è prima per nell’indice della qualità della vita delle donne.

Gli altri risultati

Tra le città che si sono distinte in positivo troviamo Bolzano e Trento, che rimangono stabili nei primi posti della classifica, confermandosi come esempi virtuosi nel panorama italiano. Entrambe le città offrono una combinazione ottimale di servizi pubblici, sostenibilità e opportunità lavorative. Buono il risultato di Monza e Brianza al quarto posto e di Cremona al quinto. Udine, la vincitrice dell’edizione del 2023, si attesta al sesto.

Al contrario, il Sud Italia continua a occupare le posizioni più basse, con situazioni di cronica difficoltà nelle infrastrutture e nei servizi. Napoli si trova soltanto alla 106, Palermo alla 91, mentre Reggio Calabria è ultima.

I criteri della classifica

La classifica si basa su dati raccolti e analizzati attraverso indicatori quali l’aspettativa di vita, il reddito pro capite, il tasso di occupazione, l’accesso ai servizi pubblici e il livello di inquinamento. Questo approccio multidimensionale consente di ottenere una fotografia completa e dettagliata dello stato delle città italiane.

I risultati di quest’anno evidenziano una netta divisione tra le province del Nord e quelle del Mezzogiorno, nonostante si sia evidenziato un aumento del Pil pro capite in città come Palermo, Caltanissetta e Nuoro e un aumento del valore tendenziale di presenze turistiche in città come Isernia, Frosinone ed Enna.