Lampedusa, bimba di 11 anni arrivata da sola in un barchino, unica superstite di un naufragio con 45 morti, rimasta in mare col salvagente

Originaria della Sierra Leone, la bimba è stata tre giorni in mezzo al mare, prima del naufragio, tra i dispersi anche il fratello maggiore

Una bambina di 11 anni è arrivata da sola a Lampedusa dopo aver passato due giorni in mare attaccata a due salvagenti. A soccorrerla  sono stati gli operatori della Ong Trotamar III che hanno sbarcato la bambina, all'alba, al molo commerciale dell'isola. La piccola migrante, da quello che i soccorritori sono riusciti a capire, è originaria della Sierra Leone ed era partita il giorno dell'Immacolata da Sfax, in Tunisia.

Ai medici ha raccontato che su quel barchino, partito circa 3 giorni fa da Sfax, sulla costa orientale della Tunisia, e colato a picco poco dopo, c'era anche il fratello maggiore. Anche lui risulterebbe tra i dispersi, stimati a 44, secondo il racconto della piccola adesso al vaglio degli investigatori. Il papà, invece, si troverebbe ancora in Tunisia, in attesa anche lui di salpare e affrontare la traversata del Mediterraneo. Almeno secondo il racconto della piccola. 

La bimba di 11 anni è arrivata da sola a Lampedusa attaccata a due salvagenti

La "ragazzina ha raccontato di avere galleggiato in mare per tre giorni con due salvagenti improvvisati realizzati con camere d'aria e un semplice giubbotto di salvataggio" che la piccola sierraleonese avrebbe usato "per non annegare in una tempesta di 23 nodi [circa 43 km/h, ndr] con onde alte 11 piedi [circa 3 metri, ndr.]", dicono dall'equipaggio. Ha detto di essere stata in contatto con altri due ragazzi in acqua due giorni fa, poi spariti perché trascinati dal mare. Non aveva con sé né acqua potabile né cibo e, sebbene in ipotermia, era cosciente. Solo per caso l'equipaggio ha sentito le richieste di aiuto nel buio alle 3:20 e ha immediatamente avviato una manovra di salvataggio. A bordo della Trotamar III, l'equipaggio si è preso cura della ragazzina e l'ha consegnata al servizio di soccorso di Lampedusa alle 6 del mattino.

"La bambina è in ipotermia ma le sue condizioni sono discrete, compatibilmente con chi era in mare in dicembre. L'abbiamo visitata e crediamo che sia rimasta in acqua circa 12 ore". Lo hanno detto i medici del poliambulatorio di Lampedusa che questa mattina hanno prestato le prime cure alla bambina. "È in buone condizioni generali, anche se in uno stato  post-traumatico", ha dichiarato il responsabile del Poliambulatorio, Francesco D'Arca. Per tutta la mattina è rimasta in osservazione, poi è stata trasferita all'hotspot di Contrada Imbriacola, dove gli operatori della Croce Rossa si stanno prendendo cura di lei. "Era serena, ha ringraziato tutti. Sicuramente si è sentita protetta e rassicurata, circondata dall'affetto di medici e infermieri", ha aggiunto D'Arca. 

Sarebbe l'unica sopravvissuta al naufragio, 45 i dispersi tra cui il fratello della bambina

La Procura di Agrigento aprirà un'indagine per naufragio colposo, omicidio colposo plurimo e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. I compagni di viaggio sono tutti dispersi. I pm, coordinati dal procuratore Giovanni Di Leo riceveranno nelle prossime ore una relazione della Capitaneria di Porto, e avvieranno accertamenti per ricostruire, tra l'altro, le cause dell'incidente. Nell'area del naufragio, intanto, proseguono le ricerche delle motovedette di Guardia costiera e Capitaneria di porto alla ricerca di eventuali dispersi. Ricerche al momento senza esito.