Operaio contaminato dal plutonio a Casaccia, Sogin: "Nessun incidente nucleare e nessuna contaminazione all'esterno"

Coinvolto un lavoratore nel Centro Ricerche Enea di Casaccia, accertamenti dall'Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare

Roma, un operaio sarebbe stato contaminato dal plutonio nell'ex sito nucleare di Casaccia, la Società per la Gestione degli Impianti Nucleari rassicura:"Nessun incidente nucleare e nessuna contaminazione all'esterno". Molto probabilmente, la contaminazione dell'operaio deriverebbe da un "incidente" durante la svestizione dagli indumenti protettivi. L'operaio non avrebbe avuto alcun malessere, l'allarme di contaminazione sarebbe infatti partito dal suono dei controlli di sicurezza all'uscita dal Centro ricerche.

La contaminazione è stata rilevata qualche giorno fa in un impianto dismesso. Il sospetto caso di contaminazione da plutonio vedrebbe coinvolto un dipendente del Centro Ricerche Enea dell'ex impianto nucleare di Casaccia, alle porte di Roma. L'impianto dismesso è gestito dalla Sogin, la società pubblica, fondata nel 1999, che si occupa dello smantellamento degli impianti nucleari.

Il Centro Ricerche Casaccia è il più grande complesso di laboratori ed impianti dell'Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile). Sorge sulla via Anguillarese, 25 chilometri a nord-ovest di Roma. I primi laboratori sorsero a Casaccia intorno al 1959. Nel corso degli anni, quello che è considerato la sede principale di ricerca interdisciplinare nel settore dell'uso pacifico dell'energia nucleare, ha mantenuto la sua caratteristica di centro di ricerca, sviluppo, applicazione e trasferimento di tecnologie innovative. Nel centro si svolgono dunque ricerche su fonti energetiche, vengono sperimentate nuove tecnologie, impianti e materiali per la fissione nucleare. Nei laboratori vengono anche verificate la sicurezza e la sostenibilità del nucleare. 

Le condizioni del lavoratore, secondo quanto riportato dall'Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare, non consentirebbero di accertare al momento gravi conseguenze subite dalla contaminazione. L'Isin, subito dopo la segnalazione, ha svolto una prima ispezione dell'impianto di Casaccia. Sono stati ascoltati i responsabili della struttura, per ricostruire la dinamica di quanto accaduto.

"Una seconda ispezione - spiegano dall'Isin - è stata già programmata e sarà effettuata nei prossimi giorni. Resta, naturalmente, l'esigenza di accertare quanto accaduto e come si è potuta verificare la contaminazione di un esponente del personale, che dovrebbe operare in piena sicurezza grazie ai dispositivi di protezione previsti dalle normative in materia. Compito dell'Isin è anche accertare, ove vi fossero state falle nelle procedure di sicurezza o nella loro attuazione e raccogliere elementi per individuare eventuali responsabilità".

"Al contrario di quanto riportato da alcuni organi di stampa non vi è stato alcun 'incidente nucleare' e ogni informazione circolante in tal senso è destituita di fondamento". Lo precisa Sogin, la società per lo smantellamento degli impianti nucleari. Nella nota Sogin aggiunge:"Il 21 novembre scorso, nel corso di attività di gestione di rifiuti radioattivi all'interno dell'impianto Plutonio, che si trova nel centro Enea di Casaccia, è stato riscontrato un evento di 'contaminazione interna' di un dipendente con potenziale superamento dei limiti di dose annuale prescritti dalla normativa".