Bordighera, medico gli comunica la morte del padre, nomade lo aggredisce e devasta il pronto soccorso
Rotto un ecografo del valore di settantamila euro. Il dottore e gli infermieri si sono rinchiusi in una stanza in attesa dell'arrivo dei carabinieri
Quando ha saputo che il padre era morto all’ospedale Saint Charles di Bordighera, dopo essere stato ricoverato d’urgenza al pronto soccorso, il figlio, un nomade romeno, alla presenza di altri parenti, ha reagito con violenza, danneggiando gravemente un ecografo e tentando di aggredire il personale che, per salvarsi è stato costretto a rifugiarsi nel locale emoteca. Il nomade è stato denunciato. L'uomo poi deceduto era stato già soccorso dal personale del 118 che durante il tragitto in codice rosso verso il Saint Charles aveva iniziato le varie manovre rianimatorie registrando un primo arresto cardiaco. Al suo arrivo in ospedale, il medico responsabile e i tre infermieri in servizio, hanno tentato l’impossibile ma nonostante i molteplici tentativi e superato il cosiddetto “tempo utile” (secondo il referto il paziente non rispondeva né ai farmaci né al massaggio cardiaco, non presentava più alcun sintomo reattivo) si è decretato il suo decesso.
«Purtroppo non c’è stato nulla da fare» ha spiegato il personale sanitario ai parenti dell’uomo, tutti di nazionalità romena, a quanto pare senza fissa dimora. Parole che hanno scatenato la reazione dei parenti. Mentre tutti urlavano varie accuse nei confronti del medico, il figlio dell'uomo è entrato nella sala urgenze, ha preso a calci un ecografo (valore 70 mila euro, installato di recente e proveniente dal reparto radiologia) e poi si è scagliato contro il personale che nel frattempo stava cercando di calmare gli animi. Dato che non sarebbe stato possibile fermare la furia del nomade e dopo aver chiamato i carabinieri, il medico, gli infermieri (tra i quali anche donne) e un operatore socio sanitario, si sono rinchiusi nell’emoteca in attesa dell’arrivo dei soccorsi. I carabinieri hanno dovuto evitare che la situazione degenerasse. Il nomade è stato denunciato sulla base del nuovo decreto legge 137 del primo ottobre scorso, entrato in vigore il giorno successivo. Le infermiere hanno poi dovuto farsi accompagnare a fine turno alle proprie vetture perché all’esterno del Saint Charles erano ancora presenti amici e parenti del deceduto.