Il patriarcato firmato Pomellato: le rime femministe del nulla sul nulla

Esiste questo famoso patriarcato? Il maschio è padre e padrone? Le donne sono vittime? Parliamo di questa cialtronata

Nella testa bacata di qualche devotissima del verbo di murgiana memoria, l’Italia sarebbe la Patria del masculo padrone a cui la compagna devota dovrebbe obbedire silente.

Una specie di Kunta Kinte con il grembiule in un campo di cotone (l’ambiente domestico) che, con una scopa nel sedere e i guanti di lattice spazza a terra e lava piatti e biancheria.

Questo almeno è quanto è emerso nelle ultime ore, finanche nel corso della convention di Pomellato - il noto marchio di gioielli - sulla violenza di genere, con tanto di AD, Sabina Belli, in prima linea contro il maschio bianco e schiavista.

Tutto ció è patetico. Al netto delle notizie di cronaca e delle fisiologiche statistiche che ogni giorno ci vengono offerte da tutti i tabloid, più o meno schierati, per comprendere la verità dovremmo chiedere direttamente alle famiglie italiane, a partire dalle nostre.

La realtà, quella che fa tanto paura, non la vuole vedere nessuna di queste femministe un tanto al chilo.

Fate un giro in un centro commerciale nel weekend se volete vedere il patriarcato.

Uomini e ragazzi con sguardi spenti e rassegnati al seguito di donne e ragazze in preda al delirio dello shopping che usano i loro patriarchi per portare buste e per pagare, costrinngendoli ad attese interminabili mentre loro, le vittime, cercano quel capo che non le faccia sembrare le grassottelle che sono.

Pensate ai patriarchi al supermercato che chiamano le loro presunte vittime perché non sanno quali assorbenti devono comprare e hanno letteralmente paura di sbagliare.

Oppure, e questo riguarda il quasi 100% dei maschi lavoratori italiani che tornano a casa dopo giornate “estreme” di lavoro e si sentono dire “tu non fai mai un cazzo”.

Per non parlare dei mariti che vengono cornificati, lasciati e perdono i figli e la casa, per poi vedersi costretti a dormire in macchina e mangiare alla Caritas.

Non dimentichiamo poi le già citate vittime che su Onlyfans si fanno pagare per mostrare le tette, le chiappette e non solo, che il patriarca non trombante (perché la moglie non gliela da) è costretto a guardare al nobile fine di spararsi una beata pippa, ma poi è un porco che sfrutta le donne.

Ecco, nella vita quotidiana di questi sudici patriarchi italiani, spesso maltrattati come la merda, sfruttati, insultati e tante altre belle robette, diciamo che le donne tanto vittime non sono, anzi, perché finanche le prostitute, alla fine, sfruttano questo patriarcato, compensando a suon di denaro contante esentasse le lacune delle nostre “schiave moderne”.

Ma andatevene aff