Genova, diciassettenne rapina un supermercato per fare colpo sugli amici, il padre lo denuncia alla polizia
L'uomo davanti agli agenti ha costretto il figlio a confessare. Il giovane ha anche spinto un cassiere per portare via caramelle e alcune lattine di birra
Il figlio di diciassette anni tenta un furto al supermercato. Scoperto dal cassiere per fuggire lo spintona commettendo di fatto una rapina. Il padre, venuto a conoscenza di quando accaduto, lo trascina in commissariato e lo consegna alla polizia. «Devi prenderti le tue responsabilità», lo redarguisce davanti agli agenti che lo denunceranno a piede libero per rapina dopo aver sentito il pubblico ministero della Procura per i minorenni. Un caso come tanti che riguardano minori, ma stavolta il genitore non fa da scudo, non supporta il figlio che ha sbagliato. Ma è lui stesso, come padre, ad iniziare quel percorso determinante per il futuro recupero del ragazzo. Un percorso di legalità promosso dagli stessi giudici e magistrati del tribunale per i minorenni che, in casi analoghi, preferiscono sempre più sostituire la detenzione con un programma codificato di riscatto e integrazione.
Il giovane, che ha da poco compiuto diciassette anni, ha commesso il furto la scorsa settimana. un'idea che gli è venuta mentre era con gli amici. Il diciassettenne conosce bene quella zona, è di casa È un pomeriggio dopo la scuola quando succede qualcosa che segnerà la fine della sua adolescenza. Insieme agli amici entra in un supermercato della zona. Qui accade qualcosa che ancora è al vaglio degli investigatori. Lo studente, forse per farsi bello con gli amici, per fare colpo su una ragazza o semplicemente per un senso di sfida prova a rubare alcuni alimenti: caramelle, patatine, bibite forse anche qualche lattina di birra. Roba di poco conto. Ma più del profitto economico rappresentato dal magro “bottino” ad attirarlo è la sfida, il brivido del gesto proibito. Durante il taccheggio un cassiere lo nota mentre armeggia intorno agli scaffali del market. L’addetto non perde tempo ed interviene per cercare di fermarlo. Ma la vicenda prende tutt’altra piega. L'adolescente, nel tentativo di guadagnare la fuga, spintona il cassiere, fa cadere a terra alcune bibite e lattine. E aggrava la sua situazione: dall’accusa di furto rischia addirittura l’imputazione (molto più grave) di rapina.