Obbligo vaccino Covid, “risarcire sanitaria 'no-vax' sospesa, inefficacia siero accertata, non previene contagi", cosi la giudice di Velletri Veronica Vaccaro - LA SENTENZA Storica
La donna asseriva come la normativa introdotta nel 2021 fosse sostanzialmente incostituzionale. L'azienda le aveva recapitato una e-mail nella quale con la comunicazione di sospensione. Adesso deve risarcirla
Una nuova storica sentenza sul tema obbligo vaccinale. Una sanitaria sospesa, perché non aveva fatto il vaccino Covid, è stata risarcita. Così ha deciso la giudice Veronica Vaccaro del tribunale di Velletri, accogliendo il ricorso della lavoratrice ed evidenziando alcuni elementi che non passano inosservati, come il fatto che il "siero" sia "inefficace".
Obbligo vaccino Covid, “risarcire sanitaria 'no-vax' sospesa, inefficacia siero accertata"
I fatti risalgono a tre anni fa, quando la sanitaria decise di non sottoporsi all'inoculazione del vaccino Covid, con delle contestazioni legittime. La donna asseriva come la normativa introdotta nel 2021 fosse sostanzialmente incostituzionale. L'azienda le aveva recapitato una e-mail nella quale con la comunicazione di sospensione.
In base ad accertamenti tecnico-scientifici, la sentenza ha stabilito che i vaccini Covid "non erano idonei a prevenire la trasmissione del SARS COV-2 e quindi non erano idonei alla protezione della salute pubblica". I prodotti "sono stati posti illegittimamente a carico del SSN perché ne è stato fatto un utilizzo off label, ossia al di là delle indicazioni nella scheda tecnica e al di là delle prescrizioni della legge sul farmaco n.648/1996", che impone, in questo caso, delle regole, quali: "L’inserimento in un apposito elenco, la conclusione di studi di fase II, la somministrazione su malati che non abbiano altra valida possibilità terapeutica e non su soggetti sani".
Inoltre, i vaccini "non potevano essere somministrati sui guariti", poiché questi ultimi non venivano mai citati nelle relative schede tecniche come possibili destinatari della vaccinazione. Ragion per cui la sospensione è illegittima, in quanto la norma del 2021, il cosiddetto obbligo vaccinale esteso progressivamente a tutte le categorie, si basava su "finalità che sono risultate insussistenti in termini tecnico-scientifici per l’inefficacia dei vaccini a prevenire la trasmissione dell’infezione".
L'azienda obbligata a risarcire la sanitaria "no-vax" sospesa
L'azienda è adesso obbligata a risarcire la sanitaria perché la sospensione è avvenuta in base a una normativa in contrasto con gli articoli 4 e 32 della Costituzione, con gli articoli 5 e 26 della Convenzione di Oviedo e con l’articolo 3 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea. Il giudice ha infine rigettato la reintegra nel posto di lavoro perché la donna non ha impugnato le successive proroghe di sospensione ma la sanitaria può ancora agire in giudizio per tutto il resto.