Leonardo Del Vecchio, al centro dell'indagine un "virus spia nel telefono della fidanzata e un falso dossier sessuale sul fratello con un trans"
Secondo i magistrati di Milano l'erede di Luxottica avrebbe contattato degli investigatori privati per "far installare un trojan sul cellulare della fidanzata e capire dove si trovava e a chi scriveva", inoltre avrebbe creato un finto rapporto della polizia di New York per tentare di offuscar l’immagine del fratello
Sono due in particolare gli episodi che coinvolgerebbero Leonardo Maria Del Vecchio, erede di Luxottica, nella inchiesta sul traffico di dati riservati che ha portato a una lunghissima ordinanza di custodia cautelare nei confronti di manager di società di investigazione privata. Del Vecchio è indagato dalla procura di Milano per avere commissionato una indagine riservata sui suoi fratelli e coeredi e anche sulla sua fidanzata Jessica Serfaty prima del loro matrimonio.
Leonardo Del Vecchio, "dal virus spia nel telefono della fidanzata e Jessica Serfaty"
Secondo gli inquirenti, Leonardo Del Vecchio si sarebbe rivolto a una società di investigazioni private affidando "l'incarico" di installare un trojan nel telefonino di Jessica Ann Serfaty, che all’epoca era la sua fidanzata.
Le telecamere nascoste dai carabinieri nella sede della Equalize, a Milano dietro il Duomo, il 23 maggio 2023 riprendono l’ingresso di due emissari di Leonardo Maria Del Vecchio - come riporta Il Corriere -. Sono Marco Talarico, gestore patrimoniale di Del Vecchio jr, e Mario Cella, capo della sua security. Perorano una missione alla quale terrebbe molto: di una ragazza di cui all’epoca è innamorato, Jessica Serfaty, "vorrebbe avere il telefono". I tecnici chiedono se si voglia "metterle un trojan", un captatore informatico. "Io da quelle poche indagini che ho fatto ‘sta ragazza è innamorata di quell’altro...", dice l’emissario dell’imprenditore: "Dorme in una barca di 50 metri che Leonardo ha affittato e sulla quale facciamo una festa, quindi sabato a far salire a bordo ci mettiamo molto poco. Lei lascerà sicuramente il telefono". L’hacker Samuele Calamucci sorride: "Se lo lascia, per fare un’operazione del genere su un Iphone glielo fermiamo per un paio d’ore. Gli mettiamo un trojan, in modo che capiamo dove si trova, con chi scrive, con chi messaggia...".
Gli investigatori privati hanno però fallito nell’incarico ricevuto, perché la promessa sposa aveva una iPhone di ultima generazione in cui il trojan non riusciva a essere installato. Proprio qui Leonardo Maria potrebbe essere diventato vittima, perché gli intercettatori avrebbero finto di esserci riusciti falsificando la documentazione e inventandosi messaggi Whatsapp, trascrizioni di telefonate Skype e altre comunicazioni fra la Serfaty e un noto illusionista internazionale, David Blaine.
Leonardo Maria Del Vecchio e il dossier falso sul fratello
Secondo le accuse della procura Leonardo Maria Del Vecchio, insieme ai suoi collaboratori Marco Talarico e Mario Cella, avrebbe chiesto agli investigatori privati di trovare tutti i dati fiscali ed eventualmente i guai penali di tutti gli altri membri della famiglia eredi del fondatore di Luxottica, dai fratelli alle sorelle alla madre Nicoletta Zampillo. Sono numerosi i capi di accusa che lo coinvolgerebbero sotto questo aspetto, il documento più clamoroso scoperto dagli inquirenti sarebbero però un rapporto della polizia di New York completamente falsificato sul primogenito della famiglia, Claudio Del Vecchio, suo fratello. Il rapporto, che riportava la data del 26 aprile 2018 alle ore 23,24, sosterrebbe che il primogenito era stato trovato dalla polizia Usa in compagnia di un trans, di cui si fornivano le generalità (R.A.T.) e si specificherebbe che il primogenito della famiglia Del Vecchio sarebbe stato registrato sul National Sex Offender Public Website del Dipartimento di Giustizia Americano per crimini sessuali. Si tratterebbe di un documento completamente falso.
L’avvocato di Leonardo Maria sostiene che l’imprenditore sarebbe la vittima di quanto accaduto e che nulla contro di lui sarebbe stato trovato durante le perquisizioni disposte dalla procura. "Il dottor Leonardo Maria Del Vecchio", spiega una nota, "attende serenamente lo svolgimento delle indagini preliminari che auspica si concludano rapidamente in modo da poter subito dimostrare la propria totale estraneità ai fatti e l’infondatezza delle accuse ipotizzate a proprio carico".