Genova, dopo gli scontri durante il derby scattano gli arresti, nei guai sette ultrà di Genoa e Samp

Per i tifosi si potrebbe profilare il cosiddetto fermo in "flagranza differita". Gli agenti della Digos hanno perquisito le case degli indagati all'alba

 Sono scattate le indagini della Digos per identificare i tifosi violenti della notte del derby. Sette le perquisizioni effettuate  all’alba da parte della polizia nelle abitazioni di altrettanti ultras, di cui tre sampdoriani e quattro rossoblù. Gli investigatori, dopo aver visionato le prime immagini degli scontri, avrebbero identificato alcuni tifosi già noti. L’obiettivo delle perquisizioni è stato quello di trovare riscontri circa la loro partecipazione ai tafferugli e per questo sono stati sequestrati capi di abbigliamento e telefono cellulari.

I tifosi perquisiti sono stati portati in Questura. Per loro dovrebbe scattare entro oggi il cosiddetto arresto in flagranza differita che può essere eseguito entro 48 ore dai fatti. Nell’immediatezza degli scontri erano stati tre gli ultras arrestati dalla polizia. Un sampdoriano cinquantenne, arrestato in flagranza per resistenza dopo gli scontri in corso De Stefanis: è  stato scarcerato e sottoposto all’obbligo di firma. Oltre a lui sono finiti in manette due tifosi marsigliesi arrivati a Genoa in supporto ai rossoblù. Con loro altri cinque francesi che, invece, sono stati denunciati.