Said Malkoun, chi era l'uomo algerino morto a Viareggio, pregiudicato e senza fissa dimora: “parcheggiatore abusivo e problemi con l'alcol”

L'uomo di origine algerine, investito dopo aver scippato la borsa all'imprenditrice Cinzia Dal Pino, era un'immigrato senza permesso di soggiorno e con “piccoli reati contro il patrimonio”. Inoltre, Malkoun aveva problemi con l'alcol e per guadagnarsi da vivere faceva il parcheggiatore abusivo

L'uomo di nazionalità algerina che, dopo aver scippato l'imprenditrice Cinzia Dal Pino, è stato investito e ucciso a Viareggio, si chiamava Said Malkoun. “Era arrivato in Italia, e a Viareggio, ormai da diverso tempo. Parlava discretamente bene l'italiano, ma non è mai riuscito ad integrarsi” ha raccontato il suo avvocato, Enrico Carboni. Lo aveva assistito in questi anni per “piccoli reati contro il patrimonio”. Dell'uomo si sa che era nato l'11 luglio 1977, forse in Algeria o in Marocco ed era emigrato quando era ragazzo. Malkoun trascorreva quasi tutte le sue giornate su una panchina di fronte alla chiesa di San Paolino, nella centrale via Mazzini. "Ed è lì che lo incontravo spesso andando in studio", ha affermato il suo legale. Non aveva né fissa dimora, né il permesso di soggiorno, e sopravviveva "di espedienti". L'individuo ha vissuto in molte parti dell'Italia, fra cui Roma e Bologna, prima di stabilirsi i Toscana da ormai circa 10 anni. Il 4 novembre avrebbe dovuto presentarsi nel tribunale di Lucca, in quanto gravato da un decreto di espulsione dal 2019. Secondo quanto è emerso, nessun paese del Maghreb avrebbe riconsociuto Malkoun come cittadino e né Algeria e né altri ne avevano accettato il rimpatrio dopo essere stato accompagnato due volte presso un Cpr.

Said Malkoun, chi era l'uomo algerino morto a Viareggio, pregiudicato e senza fissa dimora: i reati e i problemi con l'alcol

L'uomo ha commesso alcuni crimini come la rapina e aveva, inoltre, tentato di racimolare un po' di soldi facendo il parcheggiatore abusivo nella zona della Darsena: “Per chi lo conosceva era solo e semplicemente il parcheggiatore. Se mi si passa l’espressione, una sorta di figura storica per chi vive o lavora in questa zona della città. Segnalava gli spazi liberi dove poter posteggiare gratuitamente. E in cambio chiedeva una ricompensa”. Una volta “per recarsi in Lombardia, mi chiese dei soldi per acquistare il biglietto del treno. Dopo alcune settimane, però, l’ho visto nuovamente in Darsena. Gli ho chiesto cosa fosse successo e lui mi disse che non aveva potuto accettare il lavoro perché nel frattempo gli era stata tolta la patente, ha dichiarato Don Luigi Sonnenfeld. Da quanto affiora pare avesse problemi con l'alcol e alcuni residenti hanno affermato di averlo più volte in atteggiamenti molesti quando era ubriaco: “In genere non usava maniere forti per ottenere denaro ma l’approccio dipendeva anche dal suo stato psicofisico. Quando aveva bevuto, poteva anche essere aggressivo. E spesso avvenivano anche dei litigi con gli automobilisti che non accettavano le sue maniere forti”.