Omicidio Rebecca Cheptegei, morto l'ex compagno per le ustioni riportate dopo aver dato fuoco alla maratoneta olimpica ugandese
Dickson Ndiema è deceduto a seguito delle ustioni riportate dopo aver bruciato viva l'ex compagna, Rebecca Cheptegei. Il movente dell'omicidio sarebbe, secondo le parole del padre dell'atleta, una disputa per un terreno
Dickson Ndiema Marangach, l'ex compagno della maratoneta olimpica Rebecca Cheptegei, è morto a seguito delle ustioni riportate sul 30% corpo, dopo aver dato fuoco e bruciato viva l'atleta ugandese. È deceduto al Moi Teaching an Referral Ospital di Eldoret, in Kenya, dove si trovava ricoverato in terapia intensiva dopo l'aggressione all'ex compagna avvenuta lo scorso 1° settembre. L'uomo aveva cosparso la donna di benzina e le aveva dato fuoco mentre tornava con i due figli dalla Chiesa, nella sua casa a Endebess, una piccola città nel Kenya occidentale. I vicini, che avevano udito la coppia litigare, avevano poi “visto il compagno versare del liquido sulla donna prima di darle fuoco”. Anche l'uomo era stato avvolto dalle fiamme e rimasto ferito. La donna, che aveva riportato ustioni su oltre l'80% del corpo, non c'è l'ha fatta ed è morta in ospedale, poche ore dopo il ricovero in terapia intensiva, lo scorso giovedì. Secondo le parole del padre della maratoneta, l'omicidio sarebbe scaturito da una disputa sul terreno che Rebecca aveva acquistato per costruire la sua casa. L'atleta sarà sepolta sabato 14 settembre nell'Uganda orientale, nel villaggio della sua famiglia.
Omicidio Rebecca Cheptegei, morto l'ex compagno per le ustioni riportate dopo averle dato fuoco
L'atleta aveva da poco partecipato alla maratona dei Giochi Olimpici di Parigi 2024, dove aveva rappresentato il suo paese e nella quale si era classificata 44esima. Tra i suoi risultati più importanti, l'oro ai Campionati mondiali di corsa in montagna e di trail running a Chiang Mai, nel 2022 in Thailandia. Stephane Dujarric, portavoce del segretario generale dell'Onu, ha condannato “fortemente” questo “omicidio violento”, che mette in luce un “problema più ampio, troppo spesso ignorato”, la violenza contro le donne. La città di Parigi ha annunciato che verrà dedicato, in suo ricordo, il suo nome a un sito sportivo.