Perde tutto ed è costretto a vivere in auto: per i professionisti dell'informazione è il nuovo fantastico stile di vita cool

Una vicenda incredibile, che molto ci dice sull'ideologia dominante dei padroni del mondo

Sta riscontrando una certa diffusione, in questi giorni, un articolo, che si trova su diverse testate, e che parla di un giovane precario costretto ad abitare sulla propria auto. Così ad esempio sul "Corriere del Veneto": «Precario a 26 anni, la mia vita social tra frigo e toilette da campo». I professionisti dell'informazione tengono a far sapere che questa vicenda diventerà anche un film. In questa storia, ciò che più stupisce non è tanto la sorte del giovane malcapitato, una delle tante vittime della precarizzazione neoliberista e delle asimmetrie dominanti nel quadro del turbocapitalismo globalizzato. A colpire è invece lo stile narrativo adottato dagli araldi del consenso e dal clero giornalistico regolare: non una sola parola di condanna della condizione del mondo del lavoro, ogni giorno più disumana e più spietata. Non una sola considerazione su come la classe lavoratrice, complessivamente intesa, abbia continuamente perso diritti e dignità dagli anni 90 ad oggi. Non un solo commento sul rapporto indecente tra capitale e lavoro nel quadro della globalizzazione neoliberale egemonica. No, nulla di tutto questo. Lo stile narrativo degli autoproclamati professionisti dell'informazione procede in direzione contraria: e quasi prova a celebrare, a encomiare e a santificare questa situazione, suggerendo obliquamente che potrebbe essere una buona opportunità per tutti. Uno stile di vita cool, eccitante e fuori dai monotoni schemi della tradizione di chi è solito abitare sotto un tetto. Non possono allora non venire alla mente le programmatiche parole del forum di Davos, consesso della classe cosmopolitica dominante: "2030, non avrai più niente e sarai felice". È il ben noto programma del blocco oligarchico neoliberale per il popolo degli abissi; programma che gli araldi del consenso si peritano di celebrare come entusiasmante ed eccitante, degno di essere seguito da tutti, all'insegna di un nuovo e meraviglioso stile di vita all'altezza dell'ordine globalizzato. Si tratta oltretutto di una mirabile esemplificazione del modus operandi dell'ideologia: la quale in fondo ha un unico obiettivo, fare sì che i prigionieri della caverna, anziché adoperarsi per evadere, amino le proprie catene con stolta letizia.

Di Diego Fusaro.