Volavano " altri interessi" sulla sanità pubblica a Roma.

15 anni di battaglie di Oliva Salviati e finalmente la vittoria.

La discendente della famiglia che ha donato ai romani l'Ospedale San Giacomo ed il Bambin Gesù, dopo 15 anni di carteggi, lettere, ricorsi e tribunali ha vinto. Poteri forti hanno cercato, invano, di utilizzare gli spazi dell' Ospedale San Giacomo per altri scopi, ben differenti da quello originario. Il Presidente della Regione Lazio ha stanziato 145 milioni di euro per la riapertura dell'Ospedale San Giacomo. Quando ho iniziato ad approfondire questa vicenda, ho capito che Oliva Salvati è la personificazione del concetto di Heiddeger. " Il Polemos" , lo spirito combattivo, è custode dell'essere ". La discendente del Cardinale Antonio Maria Salviati, che ha donato immense proprietà ai romani, ha dimostrato di saper raccogliere con grande onore ed amore il testimone dello spirito elevatissimo dell' antenato, ben noto come benefattore della città di Roma. Ma andiamo a ritroso. Come sempre la ricostruzione storica permette una più precisa messa a fuoco. Antonio Maria Salviati ( Roma 21/1/1537 - Roma 16/4/1602) fu un illustre cardinale italiano, che si distinse per l'impegno che dedicò all'assistenza a Roma, dopo la prestigiosa attività diplomatica, che lo vide impegnato per mantenere la pace fra i maggiori paesi cattolici, ovvero la Francia e la Spagna. Fu apprezzatissimo per la grande generosità nel finanziamento di opere benefiche. Nel 1597 iniziò l'opera di rifondazione dell' Ospedale San Giacomo degli Incurabili, ricostruendo le strutture dalle fondamenta e, donandolo alla città di Roma, con vincolo di uso ospedaliero. Il tutto sostenuto da documenti con chiarissime clausole giuridiche, perchè tale vincolo venisse rispettato. Si trova infatti la precisazione : " sotto alcun diritto e sotto alcuno stato". Tale documento stabilì inequivocabilmente l'inalienabilità del bene. In questo senso sono state provvidenziali le ricerche negli archivi, da parte della figlia di Oliva Salviati, Polimnia. Il Cardinale non solo era generosissimo, ma anche lungimirante. Pianificò anche la sostenibilità finanziaria dell' ospedale per le epoche future, donando decine di proprietà immobiliari. Fondò, inoltre, il Collegio Salviati per dare un'istruzione professionale ai giovani di buona indole. Antonio Maria Salviati è una di quelle belle figure che ben rappresentano quella " solidarietà verticale" classica del passato. Del resto, basta entrare in qualsiasi ospedale od ente, che abbia un pò di storia, ed è onnipresente la lastra di marmo con la lista dei numerosi benefattori. Era consistente la percentuale delle rendite che alcune famiglie destinavano alla beneficenza. La solidarietà e sensibilità sociale erano considerate, da molti, un dovere morale e non provvedervi avrebbe rappresentato una macchia di disonore sul proprio nome. Arrivando ad oggi, gli " addetti ai livori" masticano amaro per non essere riusciti a perseguire altri progetti. Come ben descritto dalla giornalista Linda Di Benedetto, in un articolodel 20/2/2024, su Panorama, la vicenda iniziò nel 2008, quando venne chiuso l' Ospedale San Giacomo nel centro di Roma. Il valore stimato sul mercato immobiliare corrisponde a circa 500 milioni di euro. " Lo volevano trasformare in un residence per i deputati " si apprende dall' articolo della Di Benedetto. Del resto la posizione sarebbe stata ottimale. Proprio vicino alla Camera. Oliva Salviati seppe che il San Giacomo stava per essere chiuso, solo un mese prima. La giunta Marrazzo ne aveva decretato la chiusura. Ma il fatto sorprendente è che ciò venne fatto dopo che erano stati spesi circa 30milioni di euro per il rinnovamento con apparecchiature aggiornatissime. Vi era un reparto di terapia intensiva, considerato fra i migliori in Italia, vi era un reparto di nefrologia, un' unità coronarica, un Pronto Soccorso, una farmacia computerizzata, 250 posti letto, un personale medico di eccellenza e, veramente notevole, permetteva ai familiari di restare accanto ai propri cari. Quest' ultimo aspetto è sempre stato maggiormente percepito all ' estero , in paesi come la Svizzera, il Belgio o l' Olanda. Fu , ad esempio, proprio per fornire un maggior supporto al malato che nel 1975 venne fondata in Italia l 'Associazione Volontari Ospedalieri, A.V.O. Ma allora, perchè spendere 30 milioni per ristrutturarlo quando poi, di fatto, c'era l'intenzione di chiuderlo? Oliva salviati ha espresso anche le sue perplessità in merito al trasferimento dell' Ospedale Bambin Gesù, centro pediatrico, ora al Gianicolo. Tale ospedale fu donato al Papa e fu, fin dall'inizio, pensato per curare i bambini, grazie alla visione lungimirante di Scipione Borghese Salviati. La prestigiosa posizione al Gianicolo, con un consistente valore immobiliare, e l'eventuale trasferimento al Forlanini, potrebbe essere anche in questo caso il motivo dello spostamento? Sicuramente si è costretti a prendere atto che, negli ultimi anni, viene favorita la sanità privata a scapito di quella pubblica. La stessa cosa è già successa a Milano, dove la sanità pubblica era un 'eccellenza ben conosciuta in tutta Italia. L'entrata in campo dell' alta finanza nel capitale di alcune strutture ospedaliere suscita non poche perplessità, ben sapendo che lo scopo evidente di tale investimenti è la massimizzazione del profitto. Per fortuna resistono benissimo eccellenze pubbliche di alto livello, come il Niguarda a Milano, dove, fin dagli anni '50, il famosissimo Prof. De Gasperi fece i primi interventi " a cuore aperto". Quindi così come vennero saccheggiate certe aziende con la " mattanza delle privatizzazioni", similmente quando beni pubblici consistono in complessi immobiliari di pregio si scatenano interessi vari. Nel caso dell 'Ospedale San Giacomo si sono trovati sul percorso Oliva Salviati, ben decisa a far rispettare il  principio che il diritto alla salute è sacrosanto e che tutti devono avere accesso a cure ed assistenza adeguata. Interessanti sono state le dichiarazioni in proposito di alcuni personaggi pubblici, come riportato dalla giornalista Patrizia Floder Ritter, in un articolo su La Verità. " D'Alema dichiarò alla Duchessa Salviati : lo sa che la sanità pesa per il 70% sul bilancio regionale?".  " Il Ministro della Salute, Ferruccio Fazio,disse : lo sa che ora gli ospedali non servono più? ". Ben differente l'atteggiamento dell' ex Presitente francese, in visita a Roma, Valery Giscard d' Estaing, nonche amico di Oliva Salviati. Definì uno scandalo la soppressione di un ospedale rinnovato due mesi prima della chiusura e dotato delle più moderne tecnologie. Molto interessante anche la modalità di chiusura del San Giacomo, come riportato dall'articolo su La Verità. " Venne inscenata una protesta dei centri sociali". " Polizia e Carabinieri intervennero e mandarono i pazienti in altri centri, chiudendo tutti i reparti. Il giorno dopo venne distrutto tutto, attrezzature, macchinari, posti letto, perchè il San Giacomo non potesse riaprire, come dichiarato dalla stessa Oliva salviati. In questo caso ha vinto il bene comune grazie al coraggio, alla combattività di una persona, che, da sola, ha sfidato tutto , perchè venisse rispettato il preziossimo lascito del Cardinale Salviati. Tutta questa vicenda porta, però, a considerazioni più ampie. Ogni tanto si è cristallizzati su infiniti luoghi comuni. In questo, un certo tipo di storiografia ed anche di films hanno fornito il loro supporto. Ad esempio Graham Greene, nel famoso film del 1949  " Il Terzo Uomo" fece dire ad un magistrale Orson Welles : " per 30 anni sotto i Borgia vi furono terrore, carneficine, guerre, ma vennero fuori Michelangelo, Leonardo da Vinci, il Rinascimento. Ciò lascia il pensiero che il passato, pur ricco di grandi talenti artistici, fu necessariamente fosco e tragico. Sul tema viene in supporto un bellismo libro di Massimo Fini " La Ragione aveva torto ? ". In quel libro Fini sottolineò che certi dogmi, frutto dell' Illuminismo, non sono assoluti. La società moderna non sempre accresce costantemente il benessere, la libertà, l'uguaglianza, la democrazia. Nel contempo il pilastro centrale di un certo tipo di ricostruzione storica è proprio quello di dipingere il cosìdetto " Ancien Régime " a tinte scure, tragico, pieno di despoti. In realtà, figure come il Cardinale Antonio Maria Salviati, pur notevolissime, non erano un ' eccezione. Come ben trattegiato da Massimo Fini, si potrebbe anche attuare un parallelo pittorico, per meglio comprendere quanto sopra esposto. Se si raffronta la stupenda "Ninfa" di Lucas Cranach ( 1472 - 1553) con l'opera di Much " L' Urlo" , si può cogliere la differenza sul piano emotivo e psicologico fra società antica e quella attuale. Alla base di entrambe le opere vi sono l'inquietudine, il dubbio, il sospetto sul nostro destino. Ma Cranach, come Leonardo, aveva intuito le stesse cose che avrebbero poi afferrato Munch o Kafka. Però, mentre nella " Ninfa" l'inquietudine, il dubbio, il sospetto si ricompongono in una superiore armonia estetica ed etica, nell' " Urlo" diventano angoscia allo stato puro, senza speranza. Grazie quindi ad Oliva Salviati che ha saputo, con l'esempio, dare una prova di senso di giustizia, etica e generosità, che richiamano alti valori morali, in passato molto sentiti, che, nonostante le odierne auree dichiarazioni di principi, in realtà, vengono sempre meno applicati.