Harley Davidson rinuncia alle tentazioni LGBTQ e resta etero old school 100 %
La Harley Davidson ha dovuto cedere ai boicottaggi e gli appelli dei suoi rivenditori e clienti, abbandonando l'idea di infrocire il marchio sotto le pressioni Lgbtq+
In una dichiarazione pubblicata lunedì su X, l'azienda motociclistica ha dichiarato che non perseguiterà più l'idea di una linea per celebrare la frociaggine, così come non parteciperà a nessun programma di valutazione aziendale che classifica le aziende in base alla loro diversità e inclusione.
Ripercorrendo i fatti, il mese scorso la Harley è diventata il bersaglio dell'attivista e conservatore Robby Starbuck.
In un video che ha ottenuto quasi 3 milioni di visualizzazioni su X, Starbuck ha giustamente inveito contro l'azienda per alcuni episodi che, con il costruire motociclette non c'entrano niente e hanno tutto il sapore dell'indottrinamento nazistoide. Tra gli eventi incriminati ci sono la partecipazione dei dipendenti ai corsi di formazione sull'inclusività, l'organizzazione di un evento LGBT+ in una sede, e il sostegno all'evento Ride With Pride, un raduno di motociclisti LGBTQ.
L'attivista, ha inoltre accusato l'azienda di avere due obbiettivi “vogliono più negri e più omosessuali per fare felici i loro amici woke”.
In un ultimo post su X, Starbuck, quello che per me è ormai un punto di riferimento culturale, ha dichiarato “La mia attività è apolitica. Siete i benvenuti se siete democratici, repubblicani o indipendenti, noi non ci occupiamo di questo, vogliamo solo andare in moto e divertirci, senza essere indottrinati da questi gay”.
Se ci fossero più Robby Starbuck, il mondo sarebbe un posto migliore.