Milano, massiccio taglio di alberi, petizione da 33mila firme contro l’abbattimento di 219 piante nel bosco di via Falck, nel mirino Sala e Grandi
Continua la mobilitazione contro la cementificazione dell'area, storico polmone verde di Milano, mentre il Comune prosegue con il controverso progetto di riqualificazione urbana
A Milano è in programma un massiccio taglio di alberi e piante nella zona San Leonardo, con i suoi maestosi 616 esemplari appartenenti a varie specie, alcuni dei quali aventi oltre 80 anni di vita. I cittadini del comitato popolare di quartiere, che lo scorso 2 giugno 2023 avevano lanciato una petizione per bloccare l’abbattimento di oltre 219 alberi, hanno raggiunto quota 33mila firme e oggi 13 maggio 2024 hanno proceduto alla consegna di quelle stesse firme in Consiglio comunale al sindaco Beppe Sala e all’assessore all’ambiente e al verde, Elena Grandi. "Il comitato popolare", fanno sapere i promotori, "ha raccolto oltre 33mila firme, di cui oltre 32mila su Change.org e il resto nero su bianco, su moduli cartacei". I cittadini sono contrari al progetto previsto nel quartiere, relativo al Piano attuativo San Leonardo e che "prevede la costruzione di nuove abitazioni e uno studentato, con un insediamento di 1.800 nuovi abitanti e l’abbattimento di un numero di alberi tra 380 e 219 unità su un totale di 616". Le firme sono state fisicamente consegnate dal consigliere Carlo Monguzzi, mentre i cittadini mostravano cartelli di protesta in difesa del polmone verde noto come bosco di via Falck-Casa del giovane.
Cosa c’è all’interno del polmone verde e cosa prevede il piano attuativo San Leonardo
Il bosco è storicamente situato nella zona nord-ovest di Milano nota come San Leonardo-Gallaratese, in via Federico Falck, con quasi settecento alberi, alcuni con più di ottanta anni di esistenza: querce rosse, sequoie, platani, bagolari, cedri, aceri, acacie, noccioli, cipressi, faggi, ficus, cachi, frassini, noci, ginepri, pioppi, magnolie, abeti, parrotia, pini e molte altre specie, anche esotiche. Vi sono anche varie specie animali: pavoni, usignoli, cardellini, merli, cornacchie, picchi verdi, parrocchetti, monachelle, pettirossi, passeri, gazze, ghiandaie, colombacci, mini lepri, scoiattoli. Qui, durante una tempesta a luglio, sono caduti solo due alberi, di cui uno già malato. Ma gli altri verranno abbattuti come disposto da Sala nonché dagli assessori comunali alla rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi e all’ambiente e al verde, Elena Grandi. Attualmente l’area è cintata e presidiata da guardie giurate: al suo interno, oltre al bosco sono presenti un campo da calcio, quattro da calcetto, uno da tennis e uno da basket, e gli edifici di proprietà della Fondazione La Madonnina, della Curia di Milano, che gestisce la Casa del giovane sin dagli anni Cinquanta, un luogo di accoglienza e che fino a ieri era utilizzato per servizi destinati a soggetti fragili, come i minori stranieri. La Curia sta vendendo l’area di 63 mila metri quadrati a due fondi, che, con la benedizione del Comune, intendono costruire 57.000 metri quadrati di edilizia residenziale: due torri da sedici piani, tre da quattordici piani, cinque da dodici piani e altri sei o sette edifici più bassi: 0,90 mq di edificazione per ogni metro quadrato di terreno. Per avere un’idea, l’indice generale del piano generale del territorio di Milano è di 0,35 mq/mq. Sono circa 1.500 abitanti in più, tra edilizia economica libera ed edilizia residenziale sociale. Ci sarà anche uno studentato e si prevede che la Casa Famiglia Gerico, Centro diurno che lavora con i disabili, torni in loco una volta ultimato il progetto.