Egitto, Giacomo Passeri condannato a 25 anni di carcere per "traffico di droga", l'arresto nel 2023, Farnesina: "Farà ricorso"
La vicenda potrebbe far nuovamente incrinare i rapporti tra Italia ed Egitto dopo i casi Regeni e Zaki
Giacomo Passeri, residenza a Londra, papà italiano e mamma della Sierra Leone, è stato arrestato in Egitto il 23 agosto 2023 con l'accusa di spaccio di droga. Il suo caso era stato portato all'attenzione dell'opinione pubblica e delle istituzioni lo scorso luglio, quando la famiglia aveva denunciato "torture" e "uno stato d'abbandono e senza cure", dopo che Giacomo aveva subito un intervento chirurgico.
"Traffico internazionale di stupefacenti"
Dopo quasi un anno di detenzione, è arrivata la condanna, pesantissima, a 25 anni di carcere per traffico internazionale di droga. Secondo quanto risulta alla Farnesina, gli egiziani accusano Passeri di esser stato trovato con "un importante quantitativo di stupefacenti, tra cui numerosi ovuli da lui ingeriti, contenenti anch'essi stupefacenti", mentre la famiglia ha sempre parlato di "piccole quantità".
La Farnesina ha fatto sapere che all'udienza di primo grado al Cairo ha assistito "in qualità di osservatore il capo della Cancelleria Consolare dell'Ambasciata d'Italia, accompagnato da un interprete". In attesa della pubblicazione del dispositivo della sentenza, mentre il legale di Passeri "ha già informato l'Ambasciata dell'intenzione di presentare ricorso", il ministero degli Esteri rende noto che la sede diplomatica sta continuando a seguire il "caso con la massima attenzione, attraverso costanti contatti con il legale e ha richiesto alle competenti autorità egiziane di autorizzare una visita consolare in carcere con la massima urgenza, per prestare ogni necessaria assistenza".
Sentenza irragionevole
"Siamo ancora sotto choc, ci hanno appena comunicato che Giacomo è stato condannato all'ergastolo" aveva detto il fratello Andrea spiegando di essersi appellato al Governo per far tornare in Italia il 31nne.
Con la notizia della condanna sono scattate le reazioni dell'opposizione, da cui è stata espressa "preoccupazione, indignazione e sconcerto" e si è parlato di "diritti umani ancora negati" dopo il caso di Giulio Regeni e quello di Patrick Zaki.
Il responsabile esteri di Italia Viva Ivan Scalfarotto, in particolare, ha denunciato una "condanna insensata" e chiesto al ministro degli Esteri Antonio Tajani di "prendere immediatamente contatto con il suo omologo egiziano, anche eventualmente convocando l'ambasciatore dell'Egitto alla Farnesina, per far sentire la protesta più vibrante per una decisione che non presenta alcuna ragionevolezza o proporzionalità".